Il tenente Santarsiero lascia i carabinieri dopo una vita a Oderzo

ODERZO

Dopo un periodo durato nove mesi, ora si potrà tornare a vedere un po’ più spesso Gerardo Santarsiero (in foto) camminare per il centro di Oderzo. Stavolta però lo vedremo senza la divisa che lo ha accompagnato per 42 anni, quella di carabiniere. Lui, che fra il 1985 e l’anno scorso era stato tenente di stanza a Oderzo, a fine agosto è andato in pensione lasciando il suo incarico di comandante della sezione operativa dei carabinieri di Belluno, assunto a gennaio.

Si è conclusa così una carriera molto lunga, iniziata nel 1978 quando lui, originario di Potenza, ha iniziato a prestare servizio nell’Arma a Pordenone. Il Nordest gli è entrato subito nelle vene tanto da trovare moglie proprio a Pordenone: dopo essersi trasferito temporaneamente a Velletri per frequentare il corso ufficiali fra il 1983 e il 1985, nel giugno di quell’anno è stato promosso a tenente e quindi trasferito a Oderzo quando ancora la caserma era comandata dal maresciallo Antonio Ferri. La presenza di Santarsiero nella caserma di via Garibaldi è diventata, col tempo, un vero e proprio punto di riferimento per l’intera città e tutto il suo territorio. Durante i 34 anni di permanenza a Oderzo, il tenente Santarsiero è riuscito a stabilire un forte legame con il tessuto sociale di Oderzo e dei paesi vicini: non era strano vedere gli opitergini che lo fermavano fra le vie e le piazze del centro anche solo per fare chiacchiere durante i suoi servizi a piedi. Un’abitudine che si è interrotta solo nel gennaio di quest’anno quando Santarsiero, dopo aver svolto il corso ufficiali, è stato inviato a Belluno alla guida della sezione operativa dell’Arma provinciale.

Durante la sua pluridecennale permanenza a Oderzo, il tenente ha attraversato anche alcuni dei momenti più difficili del territorio, compreso il periodo nerissimo del massacro di Gorgo del 2007 fino alla morte della piccola Giuliana Favaro nel 2009, annegata nel tratto di Monticano di fronte alle poste. In quel periodo così teso è stato lui il primo a offrire la risposta dell’Arma: fin dal 2002 era diventato il comandante della tenenza, restando a capo dei carabinieri di Oderzo fino al 2013. Nella sua lunga carriera è stato insignito di numerose onorificenze: le più importanti sono state la nomina a cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica, arrivata nel 2006 su proposta dell’allora presidente del Consiglio Romano Prodi, a cui è seguita la nomina a ufficiale dell’Ordine nel 2018, stavolta di iniziativa del presidente Sergio Mattarella. —



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