Il Tar sul “Bosco”: irregolarità, ma vada avanti

Primo esame: dubbi su autorizzazioni, volumi e altezze. L’impresa: «Sicuri del nostro operato». Udienza a settembre
de wolanski agenzia foto film treviso cantiere bosco verticale in via alazaia
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Il cantiere del Bosco verticale lungo l’Alzaia non si ferma. Il Tar «essendo che l’edificio è stato quasi interamente realizzato» ha ritenuto che il contenzioso mosso da Mts contro il progetto debba essere discusso «con sollecitudine» ma senza stoppare i lavori. Dopo «un primo sommario esame» nel merito del ricorso i giudici hanno messo nero su bianco dubbi sul percorso autorizzativo, sui volumi e sulle altezze degli edifici che Cazzaro sta finendo di costruire. Un giudizio spigoloso, che l’impresa ritiene di smontare al Tar e ha pesanti ripercussioni in Comune.

il tar

La relazione sul ricorso fatta al Tar dall’avvocato Nicola Magaldi, davanti al Comune di Treviso e ai difensori della Cazzaro costruzioni (Umberto Saracco e Guido Sartorato) è stata ritenuta dai giudici avere i presupposti di fondatezza, il cosiddetto fumus boni iuris per una serie di questioni: il fatto che il cantiere sia stato autorizzato tramite Scia e non tramite permesso a costruire nonostante il piano casa non permetta «deroghe alla disposizioni urbanistiche»; il calcolo dei volumi; e quello delle altezze che i giudici dicono «erroneamente eseguito». Per altri elementi del ricorso contro il Bosco il Tar ritiene necessaria la discussione, ha deciso di non fermare i lavori ma trattare il tema in fretta, che nei tempi del Tar equivale al 24 settembre 2020, tra un anno. Si tratta, come specifica lo stesso Tar, non di un giudizio, ma di un «primo sommario esame» giudicato in modo diametralmente diverso da accusa e difesa.

Cazzaro esulta

L’impresa, che già in sede civile aveva vista rinviare la richiesta di sospensiva dei lavori esulta. «Con l’ordinanza odierna per la seconda volta è stata rigettata ogni richiesta di blocco del cantiere del progetto “Ca’ delle Alzaie”, non essendo stata rilevata alcuna esigenza cautelare. I lavori di “Ca’ delle Alzaie” proseguono, quindi, senza interruzioni e i tempi di consegna saranno quelli previsti». E nel merito? «Siamo certi che nel giudizio di merito potrà approfondire le questioni che nell’udienza cautelare sono state affrontate soltanto in “un primo sommario esame”, le istanze della ricorrente verranno respinte».

L’accusa incalza

Di tutt’altro avviso la controparte che dopo aver letto il comunicato della Cazzaro ne ha inviato uno a sua volta: «Non c’è alcun rigetto, anzi. Il Tar ha accolto le nostre istanze rilevando come il percorso amministrativo sia stato scorretto e così lo siano volumi e altezze. Questo è un fatto messo nero su bianco. Bene che si vada nel merito, lì si vedrà chi ha ragione o meno sulla regolarità del Bosco». In ballo anche una maxi richiesta di risarcimento che pende, potenzialmente, anche sul Comune.

Tensione in comune

Se verranno riscontrati errori nell’iter, proprio Ca’ Sugana potrebbe essere infatti la porta a cui tutti andranno a bussare. Dietro, ieri, erano bollori anche perché il dirigente dell’urbanistica interpellato dall’assessore mesi fa, aveva ritenuto il progetto non valido.

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