«Il Sile? Io lo curo con la poesia»

QUINTO. La voglia di continuare a spendersi per il mantenimento del verde del parco del Sile c’è. Così come le idee e la fantasia. Faustino Lorenzetto, pensionato social di Santa Cristina, è infatti pronto a rilanciare al meglio quei progetti che sino ad ora hanno fatto sì che alcune zone della Greenway non fossero lasciate alla trascuratezza e al degrado.
Il tutto attraverso due armi principali: la poesia e i progetti con le scuole. Nell’area verde del cosiddetto “Cortio” di via Sega, infatti, sorge il Bosco in Poesia, in cui gli alberi a ridosso del Sile fungono da supporto per le composizioni di poeti locali o dei giovani dell’istituto comprensivo, raccolte attraverso il concorso intitolato a Giovanni Corrent, storico volto di Santa Cristina scomparso nel 2012. Un’idea nata dal presidente del Gruppo Ecologico Tiveron, Giancarlo Lorenzetto, in collaborazione con l’Auser di Quinto e poi portata avanti da Faustino, che non ha mai smesso di darsi da fare per mantenere al meglio quel piccolo angolo con la realizzazione – tra le altre cose – di uno speciale orto botanico.
«Questo è il nostro modo di far vivere il Sile e la sua natura», spiega Faustino «la curiosità di famiglie e bambini è molta e questo piccolo spazio di terra sta diventando sempre di più un museo a cielo aperto». Museo a cielo aperto che, con il progetto “Bosco in poesia”, ha contaminato anche la via dei Mulini tra via Sega e via San Parisio ma oggi, per il resto, lasciata a sé stessa. «Dispiace molto vedere come certe aree siano dimenticate» commenta «io rinnovo la mia disponibilità, certo che anche le cose più semplici, come leggere una poesia in riva al fiume, aiutino a farci amare ciò che ci circonda».
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