Il sigillo d’onore della città per l’artista delle cornici tornato a casa dal Canada

Meduna, consegnato il riconoscimento ad Adriano Tolot, 84 anni Il sindaco: «Persone come lui riempiono d’orgoglio la nostra terra» 

La cerimonia

Sigillo della cittadina con tanto di pergamena all’emigrante di successo. La bella storia arriva da Meduna di Livenza. Premiato nei giorni scorsi in municipio Adriano Tolot, uno degli ultimi capitani dell’artigianato dell’opitergino mottense, grande falegname del territorio e titolare della CDM.

Adriano Tolot è nato, ultimo di ben dieci figli, il 27 aprile del 1936 a Meduna di Livenza. Già adolescente nel 1950 ha cominciato a imparare il mestiere presso la falegnameria Piva in via Garibaldi 79. Nel 1956 colse l’occasione di andare a lavorare in Canada dove un’azienda italiana, leader nella costruzione di grandi opere, partecipava alla realizzazione di una delle dighe in terra più grandi al mondo. In British Columbia Adriano ha imparato a conoscere il legno in tutte le sue sfaccettature; ha appreso l’arte delle costruzioni delle case e dei mobili di arredo, un settore sconosciuto all’epoca in Italia.

Iniziano i floridi anni Sessanta americani e Adriano conosce e sposa a Vancouver Maria Luisa nel dicembre del 1960 (e tra breve saranno 60 anni di matrimonio). Nel 1962 torna in Italia allettato anche dalla proposta, fattagli pervenire in Canada dal padre Luigi Tolot, di entrare in società con il suo vecchio maestro Antonio Piva. Appena ritornato acquista un terreno in paese e costruisce la propria casa, lavora per un paio di anni in collaborazione col suo vecchio maestro d’ascia e nel giugno del 1964, contestualmente alla cessazione della ditta Piva, iscrive nel registro della Camera di Commercio di Treviso la “Tolot Adriano-Falegnameria”. Per cinque anni si dedica alla realizzazione di serramenti e cucine; poi lo spirito imprenditoriale lo porta a fondare nella metà di maggio del 1969 la ditta “CDM – Cornici Decorazioni Mobili di Tolot Adriano & co. snc” con altri tre soci. La nuova CDM inizialmente continua la produzione di cucine ma poco dopo si dedica quasi esclusivamente alla costruzione e vendita di cornici ed affini.

Tolot si è sempre occupato della produzione e della parte commerciale dell’azienda fino al 2002 quando decide di lasciare la società, mantenendo però la proprietà di quella parte di opificio che aveva costruito durante i primi anni e che vede ogni mattina guardando fuori dalla finestra della camera da letto. «Siamo grati a impresari come Tolot – ha detto il sindaco Arnaldo Pitton – persone come lui riempiono d’orgoglio la nostra terra». —



© RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso