Il sequestro dello stallone finisce in tribunale

Un debito da 20 mila euro da onorare con un maneggio di Musano al centro della disputa di un cavallo ex campione



Un debito da 20 mila euro da onorare, il “sequestro” di un cavallo valoroso, già campione ad ostacoli, la fuga di notte sulla schiena senza sella dello stallone. Sono i contorni del processo per diffamazione che si è aperto in Tribunale a Treviso a carico di Nereo Parisotto, 60enne proprietario del maneggio Il Casale di Musano, assistito dall’avvocato Alberto Mascotto.

A portarlo a giudizio è un commento postato su Facebook all’indomani della “fuga” del cavallo dal suo maneggio. «Gente che gira con i macchinoni, sbruffoni che però non hanno neanche i soldi per pagare le spese di gestione dei loro cavalli, che poi si portano via in maniera furtiva», sono state le sue parole, che hanno portato alla querela per diffamazione da parte di Giuseppe Luise, imprenditore padovano assistito dall’avvocato Azede Cerpelloni, che fino al 2014 aveva tenuto a Il Casale di Musano quattro cavalli.

Tra questi anche lo stallone Issini Danger Hoven, un cavallo di grande valore, in precedenza campione nella gare ad ostacoli e destinato alla monta, grazie al suo pedigree di valore. Parisotto all’epoca vantava un credito di circa 20 mila euro da parte di Luise, che nel frattempo aveva ritirato dal maneggio tre dei quattro cavalli.

Ma Parisotto aveva tenuto nei suoi box, senza consentire a Luise di ritirarlo, il più importante dei cavalli, quello di valore maggiore; si stima di circa 100 mila euro. Una sorta di assicurazione sul saldo delle spese. «Ventimila euro anche per un maneggio che tiene 65 cavalli sono tanti soldi», ha spiegato in aula Parisotto.

Solo che una notte al maneggio di Musano si è presentato un fantino sloveno che sfruttando l’oscurità per non farsi vedere è salito sul cavallo senza sellarlo per poi scappare al galoppo tra i campi. Il giorno successivo Parisotto si è sfogato su Facebook con il post, che oggi lo ha portato a processo davanti al giudice Michele Vitale. A novembre si attende la sentenza.

Con questo procedimento si intersecano altre due cause che riguardano i rapporti tra il maneggio e l’imprenditore padovano. Una per furto del cavallo presentata da Parisotto e archiviata, l’altra per il risarcimento richiesto da Luise - e respinto - che per mesi non ha potuto utilizzare Issini in quanto il passaporto del cavallo era stato tenuto dal proprietario del maneggio. —



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