Il Sant’Osvaldo chiude i battenti Nuovo allarme per il Cansiglio
Renato Grillo, storico gestore, lascia: la Regione è pronta ad un altro bando ma ci sono timori Comitato Valsalega e ambientalisti temono rientri nello stesso piano di alienazioni del San Marco

Il rifugio Sant'Osvaldo a Pian Cansiglio
VITTORIO VENETO. Il rifugio Sant’Osvaldo chiuderà con la giornata di lunedì prossimo, dopo 40 anni di onorato servizio. Renato Grillo, infatti, ha deciso di lasciare l’attività e, a quanto pare, anche la figlia Monica che per lungo tempo è stata al suo fianco. La decisione è intervenuta a seguito dell’opportunità posta dalla Regione Veneto di avviare un nuovo bando per rilanciare la struttura ricettiva, che è fra le più storiche dell’altopiano del Cansiglio. Il Sant’Osvaldo, infatti, è stato fino ad oggi l’ambiente più conosciuto; per lunghi anni era tradizione far tappa presso il grande piazzale al centro della Piana e da qui portarsi a quello che era l’unico bar o l’unico ristorante aperto. Per la verità, contemporaneamente, era attivo anche l’hotel San Marco, distante poche centinaia di metri. Ma il San Marco è oggi un rudere. Ha smesso l’attività subito dopo aver ospitato gli inquilini del Quirinale, ai tempi dei soggiorni presidenziali di Cossiga e Scalfaro. Allora era proprio il Sant’Osvaldo a funzionare da rifugio per i numerosi giornalisti che quotidianamente raccoglievano le “picconate” di Cossiga. La Regione Veneto varerà un nuovo bando di concessione, ma secondo i timori degli ambientalisti, c’è chi a Venezia immagina di poter vendere il Sant’Osvaldo, come si sta facendo con il San Marco. Il Sant’Osvaldo, è più appetibile: è in posizione centrale, è blasonato come ristorante, dispone anche di camere; di certo, ha bisogno di ristrutturazione. Notevole preoccupazione per quanto riguarda la chiusura del Sant’Osvaldo viene manifestata da Daniele Dal Mas, del comitato Valsalega, che da tempo si prende a cuore i problemi del Cansiglio. «Il Sant’Osvaldo – fa parte della storia dell’altopiano e non possiamo permettere che questo nostro simbolo rischi di rimanere spento per lungo tempo». Il rifugio di Grillo è stato tra l’altro, per anni, il punto di riferimento della sicurezza in foresta; vi era l’unico telefono che funzionava e, in ogni caso, l’unico ambiente aperto. I mesi di settembre ed ottobre, che per il Cansiglio rappresentano la continuità stagionale, vedranno dunque chiuso il presidio centrale della Piana. L’eventuale riapertura, infatti, ci sarà se il bando regionale andrà a buon fine e, in ogni caso, dopo una radicale ristrutturazione. Tempi lunghi, dunque, per il nuovo Sant’Osvaldo. I rumors anticipano che ci sarebbero già soggetti interessati a rilevarne la gestione e, perfino, ad acquistare la struttura. «Se la Regione Veneto deciderà effettivamente di disfarsi del Sant’Osvaldo – mette le mani avanti Boato – non ci accontenteremo di uno sciopero della fame, perché a quel punto significherebbe che tutto l’altopiano verrà privatizzato e il bosco perderà definitivamente il titolo di foresta più tutelata d’Italia».
Francesco Dal Mas
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