Il risiko nell’area Dogana Ecocentro da 10mila metri

Contarina pronta a investire 800 mila euro per raddoppiare il Cerd del capoluogo Ma il Comune sta pianificando tutta la revisione della zona “Treviso Servizi”

Nel silenzio degli uffici e degli studi progettuali si sta giocando una nuova grande e partita urbanistica trevigiana, quella della maxi area Treviso-Servizi. Si tratta di migliaia e migliaia di metri quadrati di terra un tempo destinata a servizi, commerciale, direzionale, e oggi tutta da ridisegnare. Contarina in questo ha un ruolo chiave perchè vuole raddoppiare gli spazi dell’attuale Cerd per realizzare il più attrezzato e organizzato ecocentro di tutta la provincia: 800 mila euro di spesa messa a bilancio nel 2020.

il piano investimenti

La cifra e i empi son tutti nel piano investimenti della società approvato dal Bacino Priula. Un documento che mette in fila tutte le priorità della società guidata dall’ex sindaco di Altivole Sergio Baldin e che per il 2020 si prefigge di realizzare il supercerd di Treviso, allargare quello di Roncade e Casale, e quello di Montebelluna SAn Gaetano. Un investimento generale da 1,7 milioni in cui Treviso ha un ruolo cardine. Le intenzioni progettuali son tutte lì, sul piatto, si passerebbe dagli attuali 3/4000 metri quadrati ad una struttura di 10000 con nuove rampe, nuovi percorsi, nuove soluzioni e gestioni del piaxzzale. Ma l’accordo con il Comune ancora non si trova. Perchè?

la grande partita

Ca’Sugana prima di vincolare l’area vuole avere le idee chiare. I 10 mila metri quadrati del futuro cerd, inserendosi nel pieno dell’area “Treviso Servizi” che si estende dalla ferrovia Treviso-Vicenza fino alla Noalese, hanno un ruolo chiave. Devono trovare collocazione, senza finire “nel mezzo”, ostacolando altri progetti. Già perchè Ca’ Sugana vorrebbe riorganizzare tutto il fallimento di tutte le destinazioni urbanistiche date col vecchio Prg (vent’anni fa), compresa l’ipotesi di una Noalese bis che non sembra avere più futuro. E non è una partita facile.

tutti i giocatori

Oltre a Contarina, che opererebbe su terreni di proprietà comunale, ci sono i privati titolari dei grandi appezzamenti di terreno lungo la Noalese, quelli su cui si doveva erigere il centro polifunzionale Taurus poi messo ko dal fallimento delle società legate alla famiglia Boldrin (titolare di tutte le aree che si affacciano diretamente sulla Noalese. C’è L’azienda sanitaria, che in zona ha alcune delle sue tante proprietà immobiliari. C’è la Dogana che vorrebbe - pare - allargarsi in zona. Ci sono le Ferrovie, che dieci anni fa iniziarono i lavori per la realizzazione del nuovo scalo Motta, salvo poi lasciar perdere in corso d’opera tutto l’intervento per revisione delle finanze e delle priorità (sono rimaste le rampe di collegamento alla tangenziale e una spianata lungo la ferrovia). E c’è Ca’Sugana, che nella zona Treviso Servizi è titolare non solo di tutta l’area dell’attuale Cerd, ma anche del grande piazzale cementato a est della Dogana dove è stata allestita la pista di go-kart e minimoto; e soprattutto del maxi capannone dismesso (e area connessa) dove si teneva l’Home-Core Festival fino all’anno scorso. Parliamo di decine e decine di metri quadrati.

l’area eventi

Proprio quest’ultima zona è stata l’ultima grande delusione. Due anni fa il Comune annunciava, per bocca del vicesindaco e assessore al commercio Andrea De Checchi, una concorso di idee rivolto ai privati che sapessero presentare a Ca’ Sugana un progetto per la gestione pluriennale dell’area affinchè diventasse un polo del divertimento, del relax, magari anche un’area plurifunzionale, attiva inverno ed estate dove concentrare non solo le grandi manifestazioni come i festival, ma potenzialmente anche altro. Bene, invitato (e vincitore?) in pectore si pensava fosse Home, la società di Amedeo Lombardi che proprio in quel tempo lanciava la nascita del Core Festivala Treviso mentre trasferiva a Venezia l’Home. Ma nulla è andato come si immaginava, o si annunciava. Il Core Festival è andato ko dopo il primo anno, e senza nemmeno scomodare l’emergenza coronavirus arrivata quando ormai era già certo che il festival non si sarebbe fatto. E il Comune non ha mai pubblicizzato alcun concorso di idee per la gestione e riqualificazione dell’area in viale della Serenissima. Oggi pare tornato tutto in cima alla lista. E c’è chi fuori dalla porta di Ca’Sugana aspetta vengano prese decisioni o, almeno, vengano date indicazioni. —

Federico de Wolanski

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