Il re delle truffe d’auto è finito in galera

Ivan Baricevic intercettato dalla polizia mentre acquistava una Mercedes con assegni «pacco»

L’ultimo affare doveva essere una Mercedes ML di pochi anni, da comprare con 40 mila euro. La vittima? Un trentenne trevigiano, proprietario dell’auto, e l’amico che lo aveva accompagnato per chiudere l’affare. La procedura? Una delle tante messe in atto dal «re della truffa», Ivan Baricevic (in foto), già noto a tutte le forze dell’ordine per essere una vera e propria macchina dell’inganno. Dopo un primo ocntatto sul web, Baricevic, trentenne, ha consegnato ai due venditori due assegni da 20 mila euro ciascuno, ha portato a casa l’auto e poi è andato a registrare il passaggio di proprietà all’agenzia di pratiche auto Capuzzo in piazzetta Giustiniani, a Treviso. Ed è lì che ha trovato gli agenti della polizia. La volante stava facendo un controllo di routine, quando ha visto il nomade, ma soprattutto il luogo dal quale usciva, ha fatto scattare il controllo. Gli agenti hanno fermato Baricevic poco distante e dopo averlo portato in questura sono tornati in agenzia per una verifica. Di qui la scoperta delle carte bollate appena firmate dal trentenne e dal venditore, ma soprattutto i due assegni, recapitati in questura dagli stessi due malcapitati che poco prima stavano facendo affari con il nomade. «Abbiamo visto che lo stavate portando via» hanno detto una volta arrivati in questura, «che succede?». Gli agenti hanno analizzato documenti, assegni, firme. Poi hanno fatto le dovute verifiche e scoperto così che i due titoli bancari erano intestati ad un conto corrente chiuso tre anni fa e intestato a una ditta che aveva cessato l’attività perchè in liquidazione. Di fatto non valevano nulla, e non sarebbero mai stati accettati anche per alcune incongruenze nella compilazione. Il pacco era dietro l’angolo. Fortunatamente per il giovane venditore, la polizia ha messo i bastoni tra le ruote dell’imbroglione che, colto per la prima volta sul fatto, è finito in carcere con l’accusa di tentata truffa e l’aggravante dei tanti reati commessi nei mesi scorsi ma mai scoperti sul fatto. Baricevic è stato per mesi un vero mago: acquistava in rete e poi riusciva a far sparire le auto prima che i venditori si rendessero conto di essere stati truffati. Ben quindici le truffe che lo vedono protagonista, vittima ragazzi, ma anche adulti. E tante potrebbero essere quelle operate in altre province e che non sono state ancora trasferite per competenza al tribunale di Treviso.(f.d.w.)

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