Il prosecco va a ruba anche nel vigneto

Razzia di barbatelle: decine di colpi, spariscono le nuove piantine di Glera. Sono introvabili e costose. E cresce l’ansia tra i produttori

TREVISO. Settecento piantine appena piantate razziate nella notte a Maserada. Altre 200 fatte sparire nell’Opitergino Mottense, 300 trafugate in un appezzamento non distante dalla Cadore Mare. I casi sono numerosi, a decine e decine - da alcune decine di piantine a centinaia e centinaia – e riguardano sia piccoli produttori che grandi nomi. Prese di mira soprattutto le nuove piantagioni di testata, e quelle più facilmente raggiungibili dalla strada.

Allarme barbatelle, ovvero le piccole piantine di Glera, il futuro Prosecco. Sono diventate l’ultima preda del settore agroalimentare, e non ci vuol molto a capire che i «topi» del Prosecco sia gente del settore, anche se tra gli addetti ai lavori fioccano le ipotesi. Sono altri produttori scorretti che li rubano per piantarli a loro volta, dal momento che non hanno certo marchio di riconoscimento? O bande che alimentano il mercato delle barbatelle, in una congiuntura di assoluta stasi per l’attuale «fermo» del mercato? O addirittura stranieri che puntano al «dorato» prosecco sin da quando è una giovanissima vite?

La paura corre tra i filari, nella zona del Doc, in particolare nella zona del Piave. Un fenomeno nuovo, determinato dalla inattesa crisi del ricambio di piantine, che ha preso letteralmente in contropiede il vastissimo mondo trevigiano del Prosecco. È attestata, da settimane, l’assoluta indisponibilità di barbatelle. Non ce ne sono, è stata caccia grossa fino a pochi giorni or sono, nei vivai, ma adesso quelle che stanno «maturando» nei vasetti non saranno pronte prima del 10-15 maggio. Fino a quella data, tutti fermi, non si muove....paglia. Una situazione che ha preso di sorpresa un intero comparto, soprattutto chi aveva in programma un vasto programma di manutenzione e rinnovo dei propri appezzamenti. E non va dimenticato lo stesso aspetto economico: una barbatella ha raggiunto ormai il prezzo di 1.80-2 euro, più Iva. E si fanno presto i conti, se si calcola che per ogni ettaro trovano dimora fra le 5 e le 6 mila barbatelle....

Di qua e di là del Piave si racconta che i produttori che hanno appena provveduto a piantare barbatelle dormano con un occhio solo, o siano sul chi va là la mattina presto, quando raggiungono i loro ettari appena «ripiantati».

«Le notizia dei furti girano, da qualche giorno sembra ce ne siano stati parecchi», spiega un produttore che ha la proprietà in un comune rivierasco del Piave, «adesso sono qui con il batticuore ogni mattina. Ci stiamo tenendo in contato con gli altri colleghi».

Tutte le attenzioni erano rivolte alla domande per ottenere i contributi sulle nuova piantagioni, non certo alle bande dei ladri di barbatelle.

L’allarme è altissimo, per i risvolti economici e per quelli più strettamente tecnici. Ma anche per le implicazioni in un settore che aveva visto tante rivoluzioni, ma non pensava di dover arrivare a questo punto. Potenza del Prosecco, oggi più che mai l’oro della Marca, come un tempo lo era la ghiaia. Meno vistoso, e preoccupante il fenomeno per quanto riguarda le barbatelle di altri vitigni.

C’è un maggiore disponibilità sul mercato, ad esempio per il Pinot Grigio. Ma questo non basta certo a rassicurare. È insomma una primavera di ansia, tra i filari. E nessuno l’aveva previsto.

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