Il pinguino si sdoppia De' Longhi: «Adesso pronti a comprare»

Fabio De’ Longhi a.d. del gruppo trevigiano
TREVISO.
Vendete? No, compriamo. Fabio De' Longhi, amministratore delegato del gruppo che porta il suo nome, spiega lo spin off che porterà il prossimo gennaio ad avere due diversi titoli quotati alla Borsa di Milano: De' Longhi spa e De' Longhi Clima spa. Dentro la prima, che racchiude attualmente il 78 per cento dei ricavi, resterà il core business del gruppo, quello cosiddetto «household» rivolto al mercato retail: ciò significa macchine per il caffè, macchine per la preparazione di cibi, il tradizionale «pinguino», elettrodomestici in genere. Dentro la seconda, che copre il 22% dei ricavi, ci saranno tutte le attività «professional» legate soprattutto ai grandi impianti di climatizzazione e per la refrigerazione industriale. La De' Longhi spa continuerà ad essere guidata da Fabio De' Longhi, 43 anni, ingegnere figlio del fondatore Giuseppe; la De' Longhi Clima sarà condotta da Carlo Grossi, ingegnere di 55 anni, e si occuperà dei prodotti del ramo «professional» Clima Veneta, Rc Group e Dl Radiators. «E' una decisione che abbiamo maturato nel tempo - spiega Fabio De' Longhi - per dare una maggiore chiarezza ai mercati e rendere separati i due business, che effettivamente hanno clientela e dinamiche di mercato molto differenti. Questa operazione di spin off consentirà anche al management di concentrarsi nei rispettivi business». Per l'industriale trevigiano si tratta anche di un'evoluzione naturale: «Siamo quotati da dieci anni esatti a Milano e il nostro titolo si è valorizzato del 150 per cento. Abbiamo praticamente azzerato l'indebitamento e adesso è arrivato il momento di guardarci attorno. Le due divisioni stanno crescendo molto bene, al ritmo del 16 per cento. L'Italia pesa attualmente per il 15 per cento, tutto il resto dell'attività è concentrata all'estero. Ottime sono le performance in Asia, dove stiamo consolidando il nostro radicamento. Dal punto di vista industriale non cambierà nulla». Insomma, De' Longhi è pronta a nuove acquisizioni dopo quelle realizzate negli anni Novanta sfociate nel collocamento in Borsa. Il gruppo trevigiano manterrà il quartier generale in città e stabilmento principale a Carbonera, mentre i poli produttivi sono prevalentemente in Cina e Russia. Da tempo la De' Longhi ha scelto di collocare i propri prodotti sul segmento medio alto del mercato, abbandonando la fascia di prezzo più bassa. Una decisione, coincisa con il passaggio generazionale, che si è rivelata azzeccata. Con l'indebitamento praticamente azzerato, De' Longhi adesso guarda a nuovi marchi interessanti in Oriente e Sudamerica, ma nessuna decisione è stata presa. Complessivamente, il gruppo De' Longhi ha realizzato nel 2010 ricavi per 1,62 miliardi di euro. A correre di più, finora, il ramo «household», mentre il «professional» ha subito il rallentamento del mercato edilizio. Adesso, segnali importanti di ripresa si avvertono anche nel segmento contract. L'operazione di scissione delle due divisioni, decisa giovedì dal consiglio di amministrazione, verrà completata in tempo per portare in quotazione dal primo gennaio le due società De' Longhi spa e De' Longhi Clima. A seguire l'operazione Bofa Merrill Lynch e Mediobanca come consulenti finanziari e lo Studio Biscozzi Nobili di Milano come consulente legale e tributario.
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