Il piano di assetto tutela le colline

Saranno salvate le aree agricole, aree urbanistiche poco impattanti
 
PIEVE DI SOLIGO.
Il nuovo piano di assetto del territorio sta percorrendo le ultime tappe prima della definitiva approvazione. Il Pat, quello che un tempo si definiva Prg, era stato tracciato dalle precedenti giunte Moro, dall'assessore Luca Mazzero in particolare, e a breve sarà chiamato a regolare lo sviluppo urbanistico del territorio di Pieve di Soligo per i prossimi anni. Lo stesso sindaco Sforza, che sin dall'insediamento ha mantenuto per sé le deleghe all'urbanistica, lunedì presenterà al consiglio comunale le linee di indirizzo del piano degli interventi previsto dal Pat, appena approvate dalla Provincia. Proprio il recente trasferimento delle competenze sul Pat dalla Regione alla Provincia, dopo aver reso l'iter procedurale dell'approvazione più difficile e travagliato (con l'istruzione, di fatto, di una duplice istruttoria), ne sta ritardando l'attuazione. Nonostante tutto, però, il comune di Pieve di Soligo è stato tra i primi del Veneto ad aver ottenuto l'approvazione provinciale del Piano di Assetto del Territorio, vero volano per un'ulteriore riqualificazione urbanistica comunale che adotti un'estrema attenzione alla tutela ambientale, alla riconversione delle aree dismesse e ad un ridotto impatto di nuove costruzioni edili. «Il Pat è lo strumento più importante per regolare in modo strategico lo sviluppo urbanistico del territorio comunale - spiega il sindaco di Pieve di Soligo, Fabio Sforza - Mai come oggi è stata prevista la riqualificazione cittadina secondo termini molto chiari, ovvero consumare pochissime aree agricole, tutelare le colline, privilegiare lo sviluppo di aree urbanistiche poco impattanti e valorizzare il sistema produttivo già esistente. Nella storia di Pieve di Soligo non c'è mai stato un Prg così restrittivo - sottolinea Sforza - che presta molta attenzione anche ai centri storici del capoluogo e delle due frazioni di Solighetto e Barbisano. Centri storici che hanno bisogno di essere particolarmente accuditi, poiché sono luoghi dove poter vivere bene ed investire in qualità e bellezza. Non si può ancora parlare di decrescita felice, ma abbiamo un piano di assetto del territorio che dà una visione organica e strategica del nostro comune. Per questo - chiude il primo cittadino pievigino - credo di poter affermare che ci stiamo avvicinando con soddisfazione ad uno sviluppo sostenibile reale, che presta la massima attenzione alla qualità della vita dei cittadini. Ringrazio gli enti e il personale degli uffici competenti che hanno collaborato consentendo alla nostra amministrazione comunale di raggiungere questo importante risultato». Pieve, insieme ai comuni di Farra, Moriago, Refrontolo, Sernaglia e Vidor, è ora attesa alla approvazione del Pat intercomunale del Quartier del Piave.

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