Il Pdl a Missiato: «Dimettiti»
Bufera sul sindaco dopo i volantini dispregiativi contro la Calabria

Riccardo Missiato sindaco di Spresiano è nella bufera
SPRESIANO.
Non sono bastate le scuse e l'ammissione dell'errore. Sulla giunta comunale di Spresiano si è scatenata un'autentica bufera. I computer del comune sono stati intasati da mail di protesta di cittadini calabresi, e il sindaco Riccardo Missiato ha dovuto intervenire in diretta in una televisione di Catanzaro per spiegare. Intanto il Pdl chiede le dimissioni dell'esecutivo.
La Calabria diventata «munnezza» nel volantino di Spresiano sta facendo il giro della penisola. E, arrivata sulla punta dello stivale, ha generato una reazione furibonda. C'è chi invita a fare un volantino di protesta del tutto simile con il simbolo di Spresiano al posto della sagoma della Calabria, e chi addirittura si è spinto a minacciare il sindaco. Ieri nelle caselle di posta del municipio sono arrivate centinaia di mail di protesta da pare di calabresi. A poco sono servite insomma le scuse di Riccardo Missiato e dell'assessore Lia Rossetto, che hanno spiegato di come si sia trattato esclusivamente di un errore e che non vi sia alcuna malafede. Ma ora la politica si è interrogata sui motivi di una tale gaffe. Perchè molti hanno voluto ricordare, anche sul web e sui quotidiani on line che hanno riportato la notizia, le affermazioni rilasciate pochi mesi fa da Missiato relative agli omosessuali. Il Pdl ha chiesto le dimissioni dell'esecutivo. «La vicenda del volantino sottolinea ancora una volta la goffaggine inaudita con cui agisce questa giunta - ha spiegato il consigliere Luca Callegari - Non discuto la bontà delle intenzioni personali degli assessori, ma politicamente l'errore è gravissimo. Vedo tanta incompetenza e dilettantismo. Devono rendersi conto che stanno amministrando un Comune, e che rappresentano tutti i cittadini di Spresiano che ora sono imbarazzati. Io quando mi muovo per lavoro e dico che sono di Spresiano mi ridono dietro, dopo questa vicenda e quella degli omosessuali. Parlano come se fossero al bar, mi preoccupa cosa potrà succedere quando accadranno questioni più complesse».
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