Il parco più bello d'Italia? Il Bolasco a Castelfranco
Il Parco di Villa Revedin Bolasco a Castelfranco Veneto è risultato vincitore per la categoria “Parchi Pubblici” della XVI edizione del concorso promosso dal network ilparcopiubello.it, che premia le più incantevoli bellezze verdi italiane

Villa Revedin Bolasco / Castelfranco Veneto
CASTELFRANCO. Il Parco di Villa Revedin Bolasco a Castelfranco Veneto (Treviso) è risultato vincitore per la categoria “Parchi Pubblici” della XVI edizione del concorso promosso dal network ilparcopiubello.it, che premia le più incantevoli bellezze verdi italiane. La premiazione avverrà nel mese di settembre nella sede del Parco.

Villa Revedin Bolasco / Castelfranco Veneto
Le motivazioni della Giuria: “Paradiso era definita nel Cinquecento la proprietà dei Cornaro. La villa lega il proprio nome a personaggi illustri: Vincenzo Scamozzi, che ristruttura il complesso nel 1607 prevedendo una nuova peschiera, un giardino cintato a scompartimenti regolari con cedrare, orto e brolo; Orazio Marinali con le sue “cento candide statue” sistemate in età barocca ai lati del rettilineo ‘stradon’; Giovanni Battista Meduna, progettista della villa, al quale succede lo scenografo Francesco Bagnara, contemporaneo di Jappelli, protagonista della fase ottocentesca - con rialzi e avvallamenti del terreno - dopo il passaggio della proprietà ai Revedin.
Uno degli elementi più singolari del parco è la Cavallerizza, dovuta al francese Marc Guignon, dominata da due enormi cavalli su alti piedistalli, un tempo sistemati sullo ‘stradon’: la scenografica arena prativa allinea lungo il perimetro una parte delle sculture del giardino settecentesco, qui riposizionate.

Villa Revedin Bolasco / Castelfranco Veneto
Ultimo nome illustre è quello di Antonio Caregaro Negrin, allievo di Bagnara e di Giuseppe Jappelli, che ridisegna nel 1868, per i nuovi proprietari Rinaldi, il precedente giardino con sentieri sinuosi contornati da una rigogliosa vegetazione che prendono il posto dei viali rettilinei, mentre le classiche peschiere diventano laghetti serpeggianti sui quali prospettano la “cavana” per il ricovero delle barche e, su un’isoletta, la curvilinea Serra moresca.
Il complesso, passato ai Bolasco (1924), con la donazione di Renata Mazza Bolasco diviene proprietà dell’Università di Padova nel 1967 che grazie a un importante restauro ha ridato vita a questo ‘Paradiso’, pur rimanendo la ferita inferta alla Cavallerizza su cui incombe la massiccia mole dell’ospedale di Castelfranco”.
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