Il monsignore manager dei pellegrini

É di Crespano il regista della macchina organizzativa dell’Anno Santo: «Il terrorismo? Non ne abbiamo paura»
Mons. Rino Fisichella con Mons. Liberio Andreatta (d) durante la conferenza stampa dell'Opera Romana Pellegrinaggi sul Giubileo, tenutasi nel Palazzo Lateranense, Roma, 03 dicembre 2015. ANSA/ ANGELO CARCONI
Mons. Rino Fisichella con Mons. Liberio Andreatta (d) durante la conferenza stampa dell'Opera Romana Pellegrinaggi sul Giubileo, tenutasi nel Palazzo Lateranense, Roma, 03 dicembre 2015. ANSA/ ANGELO CARCONI

CRESPANO. Diavolo di un monsignore. Il trevigiano di Possagno Liberio Andreatta, classe 1941, casa a Crespano e amici in tutto il Veneto, è anche questa volta il regista del Giubileo: l’altro giorno è apparso accanto al cardinale Rino Fisichella per presentare le caratteristiche organizzative dell’Anno Santo della Misericordia che inizierà questa mattina con l’apertura della Porta santa della basilica di San Pietro. Si tratta del primo Giubileo ai tempi dell’Isis: «No, il terrorismo non ci preoccupa – ha spiegato Andreatta – : siamo sereni, io da quarant'anni sto a Roma e ho vissuto già i precedenti giubilei, soprattutto ho l'esperienza in Medio Oriente, in Siria, in Palestina, e mai in tutto questo tempo è stato torto un capello a un pellegrino. Anche durante l'Intifada siamo andati. Questo perché il pellegrino è un uomo di Dio, di pace, di preghiera è un testimone e un portatore di solidarietà con i popoli».

L’esperienza, effettivamente, al monsignore-manager non manca: questo è il quarto giubileo a cui lavora. Durante il primo giubileo del Rinnovamento e della Riconciliazione, indetto da Paolo VI nel 1975, ha fatto l’assistente nel comitato organizzatore; nel 1983, durante l’Anno santo della Redenzione promosso da Giovanni Paolo II, ha fatto parte dell’organizzazione logistica; nel Grande Giubileo del 2000, era in sella all’Opera Romana Pellegrinaggi. Oggi coordina il Comitato organizzatore e, di fatto, ne è il principale regista. Portano la sua firme le principali novità organizzative dell’anno giubilare.

L’Opera Romana è tornata nelle sue mani: dopo essere stato costretto a lasciare la sua creatura nel 2007 (affidata, non senza molta fortuna, a un prelato ghanese) è stato richiamato in servizio nel 2013, poco prima delle dimissioni di Benedetto XVI, per rilanciare le sorti dell’agenzia dei pellegrinaggi vaticani. In questa veste ha dato organizzazione a un giubileo che, anche a causa delle crisi politica romana, rischiava di travolgere la città: «Abbiamo creato l'Omnia card - spiega Andreatta - una carta che dà l'opportunità ad ogni pellegrino di accedere a tutti i servizi necessari online» con ingressi a musei, audioguide e l'utilizzo del circuito Open Bus di Roma Cristiana. E ancora, ha detto, «abbiamo creato 4 cammini giubilari che collegano la basilica di San Giovanni e quella di Santa Maria Maggiore con San Pietro: il cammino papale, il cammino della misericordia, il cammino del pellegrino e il cammino mariano. Arriveranno tutti a Porta Sant'Angelo e da lì alla Porta Santa».

Per poter viver questi percorsi è stata creata anche un App. Sul come tutelare invece, il pellegrino che può incappare in truffe su Internet di falsi pacchetti, «io so - ha assicurato mons. Andreatta - che è in atto da parte della questura, della prefettura e del comune, una azione molto puntuale e precisa: hanno falsato anche la mia firma, hanno truffato una fabbrica nelle zone delle Marche sostenendo che io avevo concesso il logo del Giubileo ma sono stati scoperti immediatamente».

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