Il magnate della finanza Gombault «Così compro e rilancio villa Emo»

Sono Vincent e Florence Gombault, marito e moglie, gli acquirenti della palladiana villa Emo. Si sono presentati ieri in municipio incontrando il sindaco Cristina Andretta, il vicesindaco Marco Perine e l’intera giunta comunale, svelando, oltre alla propria identità, il progetto che hanno in mente per valorizzare il gioiello di Fanzolo. Tra gli uomini più ricchi al mondo, classe 1963, a Gombault fa capo Palazzo Garzoni srl, società immobiliare con sede a Venezia, proprietaria dell’omonimo palazzo gotico del XV secolo sul Canal Grande di cui sta curando il restauro, interamente posseduta da Société du Pre au Lyon, holding della famiglia Gombault, che ha già sviluppato progetti immobiliari volti alla valorizzazione di importanti edifici storici in Cognac e a Megève in Francia, a Granada in Spagna e a Venezia. Ma Gombault è anche membro del comitato esecutivo della società di investimenti Ardian. Prima di entrare a far parte di Ardian, nel 1998, ha lavorato nel gruppo assicurativo mondiale Axa per 7 anni, dopo un periodo come investment manager nel dipartimento Merger and Acquisition (fusioni e acquisizioni) della banca francese Société Générale. E ha iniziato la sua carriera nella French Trade Commission di Detroit, (la commissione per il commercio francese) negli Stati Uniti.
Un uomo che di finanza e affari se ne intende. Ma che allo stesso tempo, insieme alla bella moglie Florence, è appassionato d’arte. La coppia francese, dopo essersi innamorata dell’architettura palladiana di villa Emo, ha deciso di mettere sul piatto non solo 15 milioni di euro circa (l’importo non è ancora stato reso noto ndr) per l’acquisto. Ma addirittura altri 10 milioni di euro per gli interventi di restauro. Fondi di cui gli acquirenti dispongono già, senza necessità di ricorrere ad alcun finanziamento, come hanno precisato ieri.
Per condividere la propria visione sul futuro della villa, sono stati i Gombault a chiedere l’incontro con la giunta Andretta, a cui si sono presentati accompagnati dai loro consulenti: l’avvocato Piero Reis e dal dottor Alessandro Danesin, gli architetti Giuseppina Vitale e Alessandro Golfetto che stanno sviluppando il progetto di restauro. Assente all’incontro la banca, nonostante l’amministrazione comunale avesse chiesto esplicitamente la presenza dei referenti del Credito Trevigiano. Ma nonostante ciò l’appuntamento ha superato ogni aspettativa.
Sì, perché i coniugi Gombault hanno sottolineato davanti alla giunta la volontà di mantenere villa Emo pienamente fruibile al pubblico, incentivando in modo professionale sia l’afflusso di visitatori che l’attività espositiva.
L’idea è di triplicare il flusso dei visitatori, arrivando a staccare 100 mila biglietti all’anno. Un risultato a cui si presume di arrivare garantendo le aperture della villa non solo nei weekend, come previsto attualmente, ma tutti i giorni.
Di più: Vincent Gombault, insieme alla moglie Florence, hanno stupito la giunta con una promessa. «Ci impegniamo a rendere l’entrata gratuita per i cittadini residenti a Vedelago», le loro parole. Insomma, con l’acquisto della villa da parte dei mecenati francesi per i cittadini si prospettano benefit in arrivo. Ma i vantaggi sono previsti per l’intera comunità.
Nell’esporre il progetto di restauro della villa, che coinvolgerà le facciate esterne, gli affreschi e il riordino funzionale di alcuni spazi al piano terra, i signori Gombault hanno lasciato tutti a bocca aperta anticipando il budget. I costi di intervento che sono pronti a sostenere, nell’arco di 5 anni, sono stimati in oltre 10 milioni di euro. Comprendono naturalmente non solo i lavori nella villa ma soprattutto il restauro dei borghi «da destinare a funzioni di logistica per la villa in modo da poter sviluppare appieno la sua funzione monumentale e museale», il ripristino del parco secondo il disegno originale e il ripristino ad uso agricolo dell’area a sud. L’acquisto di villa Emo per la coppia Gombault porterà a 140 milioni il valore complessivo degli investimenti nel settore immobiliare dedicati a immobili storici vincolati. —
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