Il Kamut ferma le ruspe della Pedemontana

Vedelago. Tregua con l’odontotecnico Signori: occupazione sospesa fino al raccolto di giugno
Evelino Signori ferma le ruspe
Evelino Signori ferma le ruspe

VEDELAGO. «Poste le basi per la creazione di un tavolo costruttivo in cui ci si è dati l'impegno reciproco per arrivare ad un accordo». È questa la dichiarazione ufficiale condivisa dopo l'incontro avvenuto ieri tra Evelino Signori, l’espropriando di Altivole che ha fermato le ruspe della Pedemontana Veneta, e la Sis, la concessionaria della Spv, con la mediazione dell’amministrazione di Vedelago (comune del terreno conteso) rappresentata dal sindaco Cristina Andretta e dal vicesindaco Marco Perin. Traduzione dal quasi politichese: nessuno proverà ancora a invadere il terreno finché non arriverà il tempo della mietitura del kamut dell’odontotecnico con la passione del biologico e saranno concordate le forme di risarcimento oltre che i tempi di occupazione certi dell’area per permettere la prosecuzione della superstrada.

DeMarchi Vedelago Evelino signori incontra il sindaco in municipio
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I dannati degli espropri «Nessuno tocchi la terra»
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Tutto dovrà essere messo nero su bianco. Nessuno vuol parlare di tregua, ma di fatto è quello che è avvenuto ieri nel municipio di Vedelago, dopo quindici giorni di tensione tra Altivole e Vedelago che hanno visto non solo l'arrivo delle forze dell'ordine, ma anche la trasformazione di Evelino Signori e della sorella Mary in scudi umani contro le ruspe e i presidi permanenti da parte del comitato No Pedemontana che ieri sera sono stati sciolti dopo l'incontro. «Come amministrazione non possiamo che essere contenti di aver contribuito a trovare un accordo mettendo tutti attorno a un tavolo», dice il sindaco Andretta.

Evelino Signori è arrivato insieme a Osvaldo Piccolotto, il consulente tecnico anti-Spv, al presidente di Italia Nostra Treviso Romeo Scarpa e a Matilde Cortese, altra pasionaria ma sul fronte marosticense che si batte contro la superstrada che gli ha tagliato metà della proprietà , «diecimila metri quadrati di asparagi che non ci sono più». La Sis invece era rappresentata dal responsabile per gli espropri Pasquale Dolgetta e dal direttore tecnico del cantiere Nicola Basilio Ruggero. Incontro rigorosamente a porte chiuse durato oltre un'ora: all'uscita nessuna dichiarazione della Sis, più loquace invece la controparte. «Ho scelto di preservare il raccolto, anziché monetizzare la perdita», dice Signori, «a me sta bene così. Quello che ho sempre chiesto in questa vicenda è di essere rispettato per i miei diritti. Non ho mai dato l’assenso all’arrivo delle ruspe e non vedo perché qualcuno dovesse infischiarsene e passare lo stesso. Non sono contrario per principio alla Spv, ma tutti devono rispettare le regole e sui miei campi questo non è successo».

DeMarchi Vedelago Evelino signori incontra il sindaco in municipio
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Si può pensare che sarebbe bastata una modifica del progetto per salvare quei cinque ettari di kamut: facile a dirsi, ma difficile se non impossibile a farsi, a meno che non si sia disposti a bloccare per oltre un anno questo cantiere. E così i campi di Signori sono diventati ben di più che necessari per una occupazione temporanea. Oltre a redigere il “trattato di pace” (o tregua armata) tra Signori e Sis, su questo caso visto il coinvolgimento del Comune, Romeo Scarpa invierà anche alcune osservazioni: «Sarebbe il caso che tutti i sindaci si preoccupassero di avere certezze sulle garanzie del ripristino dei danni in caso in cui la Spv non venga completata. Ora siamo al 25 per cento: è ammesso avere se non altro dei dubbi? Occorre essere certi del l'efficacia della fidejussione perché i comuni non si trovino davanti a danni che non saranno ripagati. Ci risulta inoltre che manca la verifica circa le prescrizioni ambientali del Cipe. I sindaci devono pretendere anche questo».

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