Il Fisco pretende dal commercialista 57 milioni di euro

CONEGLIANO. Cresce ancora il conto presentato dall’Agenzia delle Entrate a Mario Pietrangelo, noto commercialista di Conegliano ed ex maresciallo della Finanza in pensione. Ai 35 milioni di euro già chiesti per presunta evasione fiscale negli anni 2005, 2006 e 2007 si sono aggiunti altri 22 milioni relativi al 2008. Il totale, al momento, è di 57 milioni. Ma le verifiche non si sono fermate: «Oggi l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate mi ha chiesto documentazione perchè sta facendo accertamenti anche per gli anni 2009, 2010 e 2011», ha spiegato ieri Pietrangelo. Per la prima contestazione il professionista aveva presentato riscorso anche alla commissione tributaria provinciale che però lo aveva respinto.
Ora il commercialista, che vive tra Conegliano e il Brasile, ribadisce ancora una volta la sua onestà nei confronti del Fisco: «Questo non è un problema mio», spiega Pietrangelo, «è un problema grave del sistema fiscale italiano. Ho già dichiarato che i movimenti bancari segnalati per il 2008, come quelli riferiti ai tre anni precedenti, non hanno alcuna connotazione reddituale, e ciò risulta in modo inconfutabile dagli estratti conto che sono stati acquisiti, a patto che vengano interpretati con correttezza».
Pietrangelo è determinato nell’affermare che si tratta di un errore: «È tutto regolare», si difende, «non c'è un euro di evasione. Io sono oggi un nullatenente, vivo di pensione». Il Fisco gli contesta il mancato pagamento dell'Irpef, delle addizionali regionale e comunale, e dell'Iva su movimenti bancari in entrata e in uscita per 21 milioni e 989 mila euro. Più le relative sanzioni. Una ricostruzione che Pietrangelo contesta: «I movimenti in accredito e in addebito contestati, pari entrambi a circa 11 milioni sono smobilizzi patrimoniali, da una parte, e movimenti in uscita per questioni personali»
Nel contestare i 35 milioni chiesti in passato l’ex maresciallo aveva sostenuto che gli accertamenti sarebbero avvenuti solo sulla base delle entrate, senza verificare le uscite. L’uomo ha alle sue spalle un trascorso di 20 anni nella Finanza e ha condotto l’attività di ragioniere commercialista per circa 38 anni. La sua è una posizione perennemente in polemica con il nostro sistema fiscale che aveva definito, senza mezzi termini, «demenziale». Ora per lui il conto è di 57 milioni di euro.
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