Il dramma di Silvano: famiglia e amici sconvolti dal dolore

PAESE. E' stato il titolare Alfonso Ficarra a suonare poco prima delle 19 in via Udine a Sovernigo, a casa Agnoletto. Uno dei suoi migliori dipendenti, oltre che un amico, uno dei più esperti tanto da comparire nel sito aziendale come «tecnico senior», ha perso la vita quando al termine della giornata di lavoro mancava ormai poco.
Silvano Agnoletto, appartenente a una delle famiglie storiche di Paese, lavorava da una decina di anni nella ditta di Porcellengo, dopo che aveva perso il posto da operaio in fabbrica e Ficarra lo aveva assunto nella sua ditta.
A casa lo attendeva la moglie Silvia Martimbianco, classe 1960, dipendente dell'Usl 8 dove lavora come operatrice socio sanitaria, già matricola dell'Università del volontariato nello scorso anno accademico, molto impegnata nel sociale e nella parrocchia di San Martino a Paese, in particolare con il gruppo delle donne e nell'animazione per i bambini attraverso il Circolo Noi Oratorio.
Silvano invece si divideva tra il lavoro e la sua famiglia. La sua gioia erano i figli: Francesco il maggiore, di 27 anni, e Andrea, 23 anni, che vive a Padova. Entrambi i ragazzi, che dal papà hanno ereditato l'altezza e la prestanza fisica, sono cresciuti a pane e rugby con i colori del Paese. Francesco giocava estremo ed ala, Andrea seconda linea. Papà Silvano li aveva seguiti entrambi negli anni delle giovanili, tra partite, concentramenti, feste nella club house di Paese. «Un simpaticone, non si tirava mai indietro quando c'era qualcosa da fare», lo ricorda Paolo Pavin, presidente del Rugby Paese. Poi i figli sono cresciuti e avevano lasciato la palla ovale, e così anche Silvano. Con la moglie condivideva la passione politica e l'impegno a favore della comunità. Nel 2014 Agnoletto e la consorte erano stati entrambi candidati come consiglieri comunali nella lista del Nuovo Centrodestra a supporto di Francesco Pietrobon. «Molte delle riunioni si erano svolte a casa degli Agnoletto», spiega Vigilio Pavan, ex sindaco e capolista dell'Ncd, «Silvano era una persona tranquilla, disponibile ad aiutare, mettersi in gioco e ascoltare. Una bella figura inserita in una bellissima famiglia». L'avventura elettorale non aveva portato né Silvano, né Silvia in consiglio.
Quasi trent'anni fa, Silvano e Silvia ancora giovani erano stati messi dinnanzi a una durissima prova della vita: avevano perso il loro primo figlio Nicola per una malattia, aveva solo tre anni. Tra i primi ad accorrere alla "Sita", ieri sera, il sindaco di Paese Francesco Pietrobon che è stato avvisato della tragedia direttamente dal prefetto Laura Lega. «Un colpo durissimo per una comunità che nelle ultime settimane si è trovata a piangere già tre giovani vite», ha commentato il primo cittadino che conosce la famiglia in virtù proprio dell'esperienza elettorale. Nelle prossime ore, dopo il nulla osta da parte della Procura, sarà possibile fissare i funerali di Silvano.
(ha collaborato
Federica Giustiniani)
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