Il dottor Di Stefano ucciso da un aneurisma all’aorta addominale

È stato un aneurisma dell’aorta addominale a causare la morte del dottor Vincenzo Di Stefano, stimatissimo neurochirurgo fino a pochi mesi fa primario del reparto di Neurochirurgia dell’ospedale Ca’ Foncello. A stabilirlo sono i primi esiti dell’esame autoptico eseguito ieri sul corpo del medico.
Vincenzo Di Stefano, Enzo per tanti colleghi in Italia e all’estero che gli tributavano massima stima, era ricoverato nel reparto di Malattie Infettive a Treviso per una sospetta polmonite dovuta a Legionella. Le sue condizioni sembravano migliorate quando si è verificato il peggio. Martedì mattina è stato trovato nella sua camera d’ospedale riverso a terra senza più vita. La morte del medico, uno dei massimi specialisti di chirurgia spinale in Italia, ha gettato nello sconforto sia i colleghi che i numerosi pazienti che si erano affidati alle sue mani per sottoporsi ad interventi delicati e talvolta rischiosi. Tutti avevano potuto apprezzarne la grande umanità unita a professionalità riconosciuta ovunque. Di Stefano, 70 anni compiuti a luglio, era andato in pensione da appena un mese. E subito era partito per l’Albania dove lo attendevano impegni nell’ambito del volontariato. Non era nuovo a questo tipo di esperienze. Anche in passato si era recato in Africa per prestare gratuitamente la sua opera di Neurochirurgo dotato di empatia e di un sorriso aperto, oltre che di talento. Al rientro si era sentito poco bene e, da medico, non aveva atteso a verificare subito lo stato della propria salute. Era scattato il ricovero nel reparto di Malattie Infettive diretto dal collega Pier Giorgio Scotton. Il quadro clinico sembrava migliorare, poi il malore fatale, secondo l’autopsia dovuto ad un aneurisma dell’aorta addominale che non gli ha dato scampo. La data del funerale verrà fissata a breve. —
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