Il design di De Castelli per la porta della Biennale

TREVISO. Quest’anno i migliaia di turisti e appassionati che visiteranno la quattordicesima Biennale di Architettura a Venezia quando varcheranno l'ingresso del Padiglione Italiano lo faranno passando attraverso l'Archimbuto ideato dall'architetto milanese Cino Zucchi e tutto assolutamente Made in Treviso. O più esattamente: Made in Cornuda. La storica ditta De Castelli ha infatti sponsorizzato e realizzato questo grande portale in ferro Corten acidato ideato da Zucchi, quest'anno curatore del Padiglione Italiano (che verrà inaugurato oggi) su incarico del MiBACT.
Oramai l’azienda di Albino Celato, che ha mosso i primi passi con appena sette dipendenti e ora registra fatturati da capogiro, sembra non volersi più arrestare: leader nella lavorazione del ferro artistico ormai da qualche anno sta facendo conoscere le sue opere in tutto il mondo, dall'Australia alla Cina. Il portale, è stato chiamato “Archimbuto” per la sua forma che risuona con lo spazio esistente e accoglie i visitatori alla mostra. Il grande accesso curvilineo del Padiglione Italia funzionerà da “amplificatore visivo” ( oltre che uditivo) introducendo i visitatori alla mostra curata da Zucchi, che con il titolo “Innesti_Grafting” approfondirà le ripercussioni della modernità in ambito italiano, come suggerito ai Padiglioni Nazionali dal direttore della Biennale 2014 Rem Koolhaas.
L'Archimbuto è ancorato a una platea di cemento, costituito da ben 163 pannelli per un'altezza complessiva di 10 metri e un peso di 6 tonnellate: rappresenta concretamente il titolo della mostra, essendo lui stesso un innesto della creatività contemporanea negli antichi e bellissimi spazi dell'Arsenale. Il fatto che l'ambizioso progetto di Zucchi sia stato affidato all'azienda di Cornuda non è certo un caso: il progetto sigla la profonda sintonia tra architetto milanese e azienda veneta che risale a due anni fa, con l'installazione “Copycat. Empathy and Envy as form-makers” realizzata nell’ambito della tredicesima Biennale di Architettura, unico progetto italiano segnalato con menzione d'onore dalla giuria internazionale della mostra.
Un’occasione per questo fabbro che sta letteralmente conquistando il mondo: non solo un'eccezionale location espositiva, ma anche un'occasione per continuare a indagare sulle possibilità espressive del metallo attraverso l'innovazione dei processi artigianali, che da sempre costituisce la caratteristica dell'azienda fondata a Cornuda. Una realtà che ha infatti scelto di discostarsi dalle modalità correnti di lavorazione del metallo avvalendosi della collaborazione di celebri designer italiani e internazionali.
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