Il decreto sicurezza diventa una beffa Multa per l’auto tedesca

SAN VENDEMIANO. Multato per 500 euro a causa del Decreto Salvini. La vicenda di Sergio Bortolotto (in foto con l’auto), 50enne metalmeccanico di San Vendemiano, nonostante tutto, non ha di mezzo questioni legate a permessi di soggiorno o quant’altro. Bensì un problema di targhe delle auto. Tra le disposizioni del recente decreto che porta il nome del ministro dell’Interno (che modifica anche il Codice della strada), infatti, in un tentativo di battaglia ai “furbetti della targa”, anche quella che prevede il divieto di circolare con un veicolo immatricolato all’estero per chi risiede da oltre 60 giorni in Italia. Il “niet”, infatti, è indiscriminato e, prevedendo una sanzione da quasi 500 euro ed una speciale confisca del mezzo, esclude solo i veicoli in leasing o noleggio senza conducente, impedendo allo stesso tempo anche di guidare un mezzo intestato ad un familiare. È stato il caso di Bortolotto, fermato intorno alle 14 dello scorso 31 dicembre al casello autostradale di San Vendemiano. L’uomo, alla guida dell’auto del suocero, che risulta immatricolata in Germania ed ha quindi targa tedesca, stava accompagnando un parente in aeroporto proprio assieme alla moglie Elga, transfrontaliera stagionale - lavora in un chiosco a Monaco di Baviera - e con doppia cittadinanza. Subito dopo l’ingresso al casello è scattato infatti il controllo da parte dei militari della Polizia stradale di Treviso che, accertando alla guida ci fosse lui, cittadino italiano, hanno fatto scattare la sanzione amministrativa di 498 euro.
«Non contesto la sanzione, prevista per legge ed applicata correttamente dalla stradale, ma trovo esagerato tutto il trattamento: siamo davvero ai limiti dell’assurdo e peraltro, oltre a far volar via mezza tredicesima, abbiamo rischiato di far perdere il volo a mio cognato» spiega Bortolotto, «siamo stati trattenuti quasi due ore e mezza per il disbrigo delle prime pratiche che prevedono qualcosa di inverosimile. Dopo aver ricevuto il permesso a portare l’auto a casa, infatti, l'auto è bloccata e non può circolare. Ora abbiamo infatti l’obbligo di portare le targhe alla motorizzazione civile di Treviso e questa le invierà alla motorizzazione tedesca e lì, in Germania, dovremo andare a recuperarle: ovviamente, al ritorno, potrà guidare solo mia moglie». Quindi l’appello. «Ben vengano certi controlli ma i lavoratori stagionali non possono essere bersagliati così» chiude Bortolotto, «questo aspetto del decreto va rivisto, tende al paradossale in un’Europa in cui tutte le patenti sono riconosciute». —
Alessandro Bozzi Valenti
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