Il decollo di E-Stock Da zero a 17 milioni nei primi cinque anni

treviso. È tra le aziende trevigiane che sono cresciute di più negli ultimi cinque anni. Tra le performance raccontate dalle statistiche di Top 500, a cura di PwC e Ca’ Foscari (giovedì l’appuntamento al Teatro Comunale di Treviso), c’è anche quella di E-Stock, una commerciale con sede a Resana che compra e rivende prodotti per la pulizia della casa, per l’igiene personale e il mondo degli animali domestici. Fondata quasi per caso nel 2013 («Prima facevo tutt’altro» racconta il titolare, Marco Faliva) E-Stock ha fatturato 600 mila euro il primo anno e 17,8 milioni nel 2018. Oggi l’obiettivo è superare i venti milioni per l’esercizio in corso. Com’è stato possibile? «Io arrivavo da un contesto di tutt’altro genere» racconta il titolare, «facevo l’agente nel settore dell’acciaio per un grosso gruppo, mi sono stancato e sono partito un po’ alla volta con questa attività. In fondo, sempre di vendita si tratta. Vendiamo i grandi brand del mondo del mass market: compriamo e rivendiamo ciò che chiede il mercato».
La sede di E-Stock è uno stabilimento di 2 mila metri quadrati a Resana in cui vengono stoccati i prodotti. I marchi sono quelli dei grandi player del settore come Dash, Dixan, l’Oreal, Nivea, Dove. «Importiamo prodotti dall’estero e li vendiamo alle catene italiane di supermercati o ai grossisti» spiega Faliva, «oppure acquistiamo in Italia e rivendiamo in Europa e Nord Africa». Sembra facile solo a parole: la concorrenza per imporre il prezzo migliore ai grossisti è spietata, l’attività prevede anche l’organizzazione delle spedizioni e della logistica per consegne da eseguire in tempi rapidissimi e in tutto il mondo. Oltre all’etichettatura di ogni singolo prodotto in base alle norme di ciascun Paese. In parallelo, sta crescendo il canale e-commerce.
In un comparto come quello dei prodotti per la casa anche la nuova sensibilità ambientale sta giocando un ruolo importante. «Il mercato sta chiedendo sempre più prodotti ecologici» continua Faliva. Non tutti (e non sempre) funzionano: «Per un periodo abbiamo importato un innovativo detersivo in foglio solubile. Era un prodotto rivoluzionario, che si dissolveva durante il lavaggio. Il problema è che i tempi erano prematuri: capita che un’idea sia buona ma si paghi lo scotto di essere arrivati troppo presto. In questo caso abbiamo mollato il progetto e dato a un’altra società canadese. Certo, oggi magari sarebbe andata diversamente, si comincia a intravedere una sensibilità diversa per quanto riguarda l’ecologia rispetto a qualche anno fa». —
Andrea De Polo
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