Il Covid blocca anche l’Auser: 196 anziani a Oderzo senza attività

ODERZO. Non possono nemmeno iniziare le attività che tradizionalmente l’Auser di Oderzo portava avanti nei locali delle scuole medie Amalteo il martedì e il giovedì a partire da ottobre. Anche l’università della terza età attiva da tempo in città deve arrendersi alla pandemia e rimandare la ripresa delle attività all’anno prossimo. Dopo lo stop arrivato lo scorso febbraio, la sezione opitergina dell’Associazione per l’invecchiamento attivo contava di poter ripartire durante la prima settimana di ottobre: «La scuola media non ci concede gli spazi: la priorità va agli studenti. Posso anche capire bene questa decisione», spiega la coordinatrice Marta Caberlotto.
I 196 soci dovranno aspettare ancora: impossibile in questo momento far ripartire le attività, e non solo per il grande problema degli spazi. Prima della comunicazione della preside dell’istituto comprensivo di Oderzo che negava la possibilità di concedere le aule delle scuole medie, erano arrivate le parole del Comune che in via informale aveva sconsigliato la ripresa delle attività: «Per ora non possiamo proprio ripartire. Perché non abbiamo gli spazi, certo, ma anche perché è impossibile far stare così vicini i nostri soci, tutti pensionati e quindi soggetti a rischio a causa del virus. Speriamo che la situazione cambi, ma per il momento va così», continua Caberlotto, almeno momentaneamente rassegnata.
Non era mai successo che a Oderzo le attività dell’Auser non ripartissero dopo l’estate, ma non era neanche mai successo in tempi recenti che una pandemia sconvolgesse la vita un po’ in tutto il mondo: «Anche se avessimo voluto ripartire ugualmente, sarebbe stato molto difficile avere una buona partecipazione. Molti soci avevano già avvisato che non sarebbero venuti, quest’anno: hanno paura del virus».
Le attività portate avanti dall’Auser opitergina sono di carattere prettamente culturale. Durante gli incontri si parla di poesia, astronomia, salute, storia, arte e molto altro ancora. Agli anziani vengono anche insegnate le lingue straniere, o almeno i loro rudimenti: vanno per la maggiore inglese e spagnolo. I corsi vengono affiancati anche da una serie di escursioni e viaggi organizzati, che si svolgono nell’arco di una giornata o su più giorni: «In giornata visitiamo alcune mostre o città nei dintorni, mentre alcune delle gite su più giorni le abbiamo organizzate per le Cinque Terre, la Basilicata o per soggiorni alle terme», ricorda Caberlotto.
Una serie di attività tutte organizzate in favore dei 196 soci che quest’anno, stando così le cose, non hanno alcuna possibilità di essere riproposte. Un altro dei danni collaterali provocati dal virus, che dopo aver azzerato le sagre e aver reso sempre più difficili feste di ogni tipo interviene a causare l’annullamento anche di quest’altra occasione di socializzazione. —
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