Il corpo mummificato da sette anni a Venezia scoperto da un ladro
Un tentativo di furto alla base del ritrovamento da film horror in una casa di calle del Cristo, a Santa Marta. Il bandito è fuggito a gambe levate. Il giorno dopo i vicini hanno notato la porta aperta e dato l'allarme

Interpress/M.Tagliapietra Venezia 09.01.2017.- Omicidio a San Polo 3078/H.
VENEZIA. Entra per rubare e si trova davanti al corpo mummificato del padrone di casa morto da sette anni.
Assume nuovi contorni l’incredibile vicenda del ritrovamento di un corpo mummificato in centro storico a Venezia.
A dare l’allarme, infatti, è stato un vicino di casa allarmato dal fatto che la porta d’ingresso del piccolo appartamento, che si affaccia in una calle dietro il “campasso” di Santa Marta, Calle del Cristo, era aperta.
L’uomo, temendo infatti che all’interno potesse trovarsi un ladro, ha dato l’allarme al 112.
In pochi minuti si sono portati sul posto i carabinieri del nucleo natanti. Sono stati loro, durante l’ispezione dell’immobile a portare alla luce la scena da horror facilmente immaginabile.
Il corpo era adagiato su una brandina. Secondo i primi accertamenti la morte potrebbe risalire ai primi mesi del 2011 e il primo a trovarsi faccia a faccia con l’orrore è stato proprio il ladro che sperava di poter rubacchiare qualcosa.
Di fronte a quella scena da incubo il malvivente è fuggito a gambe levate lasciando la porta aperta e scappando il più lontano possibile.
Sul posto gli esperti del reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri di Venezia mentre il magistrato di turno ha ordinato una serie di esami sul corpo. Quello che si vuole capire, se mai ci si riuscirà, è la causa della morte.
Per le idagini è infatti basilare stabilire se la morte sia dovuta a “elementi esterni” e sia quindi stata provocata da qualcuno, oppure se sia dovuta a malore.
La vicenda assume toni grotteschi se si pensa che nessuno, per anni si è interessato alla fine che aveva fatto quella persona sola.
Al punto che due anni dopo l’Anagrafe del Comune l’ha depennato, dichiarandolo “irreperibile”.
Difficile anche dare, con la certezza richiesta da indagini penali, un nome al corpo mummificato. Serviranno accertamenti medico-legali e scientifici. Per questo "La Nuova" ha deciso di non avvalorare alcuna ipotesi, preferendo non pubblicare il nome e cognome o la foto di chi ufficialmente occupava quella casa. Potrebbe infatti trattarsi di un'altra persona e tutte le ipotesi sono al momento aperte.
L’uomo sulla cui identità finora si è concentrata l’attenzione degli inquirenti, ha parenti in laguna. Ma nessuno, in tanti anni, si è mai fatto vivo nemmeno con una semplice segnalazione di scomparsa.
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