Il cordoglio della Cisl per Francesco Sanson Fondò le casse edili
Il ricordo di Cinzia Bonan e degli altri sindacalisti e amici L’incidente di lunedì sera forse causato da un malore

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CODOGNÈ. Il mondo del sindacato è in lutto per la scomparsa di Francesco Sanson, per oltre quarant’anni anima della Cisl, vittima dell’incidente stradale di lunedì sera in via Vittorio Veneto a Codognè, quando la sua Panda è sbandata ed è finita in un fossato, centrando il ponticello in cemento di un passo carraio. Aveva 75 anni. Al cordoglio partecipano anche i gruppi di cui ha fatto parte, dalla Fanfara alpina di Conegliano, all’associazione Renzo e Pia Fiorot, la parrocchia, il comitato “Termen 19 luglio”. «La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile - dice Cinzia Bonan, segretario generale Cisl Belluno Treviso - era un sindacalista vero, di quelli che con umiltà cercano di capire i problemi per trovare delle risposte, era instancabile e combattivo sul lavoro e nella vita privata a seguito della malattia che l’aveva colpito negli ultimi tempi». Sanson iniziò a lavorare come operaio al mobilificio Mo.di.co. di Codognè e da lì iniziò il suo impegno nel sindacato. «Ho sempre ammirato Francesco perché era una persona onesta, sincera, disponibile – è il ricordo di Goriziano Merotto, ex dirigente della Filca Cisl - nel ’67 era stato assunto alla Mo.di.co. e poco dopo è uscito in aspettativa perché chiamato dalla Filca trevigiana. Una grande persona, un grande sindacalista». Ha operato come sindacalista a tempo pieno a Montebelluna nella Filta e nel ’70 in Filca Cisl Treviso, seguendo importanti aziende del settore del legno-arredo come Archiutti, BG Arredamenti, Lucatello, Gasparello Mobili. Nel ‘72 si è trasferito alla Filca Padova, dove è rimasto fino al ‘78, per poi diventare reggente alla Filca di Vicenza ed entrare nella segreteria Filca del Veneto e chiudere la carriera sindacale alla segreteria della Ust di Vicenza e poi nei Pensionati di Treviso, come responsabile della zona di Vittorio Veneto e componente del Consiglio generale. «Francesco Sanson viene ricordato anche per la capacità di ascoltare il prossimo, d’individuare i bisogni reali degli operai e lo spirito di servizio – è il messaggio dell’intero sindacato Cisl Treviso Belluno - alla sua caparbietà e alla visione si deve la costituzione, alla fine degli Anni ‘80, delle Casse edili artigiane del Veneto Ceav e Ceva, antesignane dell'Ebav, l’ente bilaterale artigiano veneto. Alla moglie e ai figli, fra cui Massimo, che ha proseguito l’impegno sindacale del padre lavorando all’ufficio vertenze della Cisl di Treviso, va l’abbraccio di tutta l’organizzazione». La data del funerale non è stata ancora fissata, il nulla osta dovrebbe essere dato in giornata. La cerimonia si svolgerà nella chiesa di Cimetta, probabilmente venerdì. L’intera comunità di Codognè è rimasta turbata per la sua improvvisa morte. Sanson era affetto dal morbo di Parkinson, ma questo non aveva ridotto le sue attività e la dedizione verso gli altri. Era impegnato anche con l’associazione Renzo e Pia Fiorot e lunedì pomeriggio stava tornando proprio da San Fior, dove per due volte alla settimana si recava per fare esercizi e combattere la malattia degenerativa. È possibile sia stato colpito da un malore.
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