Il Comune di Treviso: "l’istituto Manzato deve traslocare a villa Letizia

La lettera del Comune parla chiaro: 10 giorni per la risposta La replica: «Una sede decentrata ci farebbe perdere iscritti»
ZAGO . AG.FOTOFILM TREVISO PALAZZO E. MANZATO IN P. SAN FRANCESCO
ZAGO . AG.FOTOFILM TREVISO PALAZZO E. MANZATO IN P. SAN FRANCESCO

TREVISO. Dieci giorni per decidere di andarsene dal centro storico. L’istituto musicale Manzato pochi giorni fa ha ricevuto dal Comune una lettera con una “proposta” che molti, presidente in testa, speravano di non dover leggere: il trasloco della scuola a villa Letizia, a Sant’Angelo.

dieci giorni

Quello di Ca’ Sugana è suonato come un aut aut, per chiudere il capitolo della nuova sede dell’istituto oggi ospitata dal Comune a palazzo Borso, in piazza San Francesco. «È una decisione che bisogna prendere», ha chiarito l’assessore al Bilancio Christian Schiavon, «Non saranno sfrattati il giorno dopo se ci diranno di si o di no, ma la soluzione va trovata. Un altro palazzo in centro? Non abbiamo edifici con le stanze che servono all’istituto per le lezioni». E dunque rischia di uscire dalle mura un’altra attività florida e frequentata. La nuova sede del Manzato, da tempo, è argomento spinosissimo. Anche l’ex sindaco Manildo aveva proposto villa Letizia, incassando il «no» dell’istituto. Palazzo Borso però necessità di una ristrutturazione lunga, complicata e costosa, e non può ospitare a lungo i 200 ragazzi iscritti al Manzato, d’altro canto la scuola è storicamente radicata in centro storico e non vorrebbe lasciarlo. In più mettiamoci che, a Ca’ Sugana, i 2 milioni che ricaverebbe dalla vendita dello stabile farebbero comodo.

la lettera

La lettera del Comune è arrivata pochi giorni fa, lunedì si è riunito il direttivo, che ha preso tempo: ha chiesto un sopralluogo a villa Letizia, e deciso di chiedere l’opinione a tutti i soci dell’istituto, sondando anche genitori e insegnanti. «Io sono contrario a portare il Manzato fuori dal centro», dice il presidente dell’istituto Francesco Pedoja, «l’ho già fatto sapere alla giunta Conte. Questa scuola è sempre stata in centro o nelle immediate vicinanze (è stata a villa De Ferrari sul Put, vicino al Ponte de Fero). Una sede decentrata rischia di farci perdere molti iscritti». Pedoja stesso si era mosso per mettere in piedi un’operazione a tre, che consentisse al Comune di cedere palazzo Borso a Fondazione Cassamarca in cambio dell’ex sede dell’Ance di via Tolpada.

Ma il milione di differenza tra i due immobili, e la decisione di Ca’ Spineda di ospitarci Giurisprudenza, hanno fatto fallire la trattativa. Anche l’ipotesi dell’ex consultorio di via Montello non è andata in porto. «La soluzione di villa Letizia ha pro e contro», afferma il direttore del Manzato Gasparini, «è una bella sede, ma ci mancherebbe una sala per i saggi. Avremmo 8 aule, di cui una occupata per la segreteria e sette per le lezioni. Il fatto che vada fuori dal centro è un problema, perché molti alunni arrivano a piedi da scuola, e anche per coloro che arrivano in treno non sarebbe facile da raggiungere. Restano poi degli aspetti da definire, noi oggi paghiamo le utenze e i costi di gestione, a villa Letizia dovremo occuparci del parco? Vogliamo sentire i soci prima di dare una risposta».

ai trecento

Lunedì a portare il caso in consiglio comunale è stato Fabio Pezzato della Lista Manildo: «Serve una soluzione, velocemente, perché la sede cade a pezzi. Ma va trovato un immobile in centro o appena fuori. Altrimenti il Manzato rischierà di chiudere, villa Letizia è troppo lontana». Un piano B in realtà potrebbe essere sondato: «Sul Put c’è l’ex centro anziani dell’Israa. Ora è vuoto e credo che le dimensioni si possano prestare a ospitare il Manzato. Non ci si può riempire la bocca con il rilancio del centro e poi far uscire dalla città una scuola». Anche Domenico Losappio (Gruppo misto) richiama la giunta: «Dice di volere riportare attività in centro, ma poi propone villa Letizia. Se non trova una sede in città significa che non ha la volontà politica di farlo». 
 

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