Il Comune cambia gli stemmi araldici e scrive a Roma

VITTORIO VENETO. La città va verso il centenario della vittoria, quella della prima guerra mondiale, nel 1918, ma deve correggere gli emblemi araldici. Non sono riconosciuti e, pertanto, sono in...

VITTORIO VENETO. La città va verso il centenario della vittoria, quella della prima guerra mondiale, nel 1918, ma deve correggere gli emblemi araldici. Non sono riconosciuti e, pertanto, sono in corso trattative con il Quirinale per modificarli. E saranno proprio il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ed il premier Matteo Renzi a procedere alla sospirata autorizzazione. Si tratta dello Stemma (in foto), del Gonfalone e della Bandiera della Città. "Dei tre simboli, infatti, solo lo stemma è stato oggetto di concessione ufficiale, nel 1872, ed è quindi considerato "storico", quindi non modificabile – spiega l’assessore Barbara De Nardi -, ma gli ornamenti esterni devono essere "corretti", perchè superati". In particolare, rispetto all'originale, spetta ora a Vittorio Veneto la ben più importante corona di "Città" e il nastro rosso che ora lega i rami di alloro e querce (eredità del periodo monarchico) deve esser sostituito da quello tricolore. "Si coglierà, così, l'occasione per inserire al di sotto dello stemma – anticipa l’assessore - anche il motto “Victoria nobis vita”, in uso di fatto, ma mai codificato dalle autorità competenti". Vengono usati ma non sono mai stati codificati e, in ogni caso, non contengono difformità rispetto alle regole araldiche, sia il gonfalone che la bandiera, per cui si procederà alla correzione delle inesattezze. Di questo intervento, che l'Amministrazione comunale ha voluto promuovere in occasione del prossimo 150° anniversario della nascita della Città, si occuperanno Michele Fiaschi, di San Miniato (PI), che curerà la richiesta presso l’Ufficio Araldico della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e Rosaria De Biasio, di Susegana, che ha realizzato i bozzetti che verranno sottoposti all'approvazione del medesimo Ufficio

Francesco Dal Mas

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