Il colorificio Camolei si espande

TREVISO. Circa sessant'anni fa il padre Olindo aveva avviato il colorificio in via Canova. Ora, quella realtà imprenditoriale non solo ha cambiato nome, ma è una delle più importanti del Veneto. Il tutto, grazie ad un’attenta politica di diversificazione e espansione. E all'idea del suo titolare Paolo Camolei, figlio di Olindo, (per una volta non in veste di assessore alle Attività produttive) secondo il quale è necessario presidiare il territorio «Ma oggi, più che mai, piccolo non più bello». Stiamo parlando di Antica Coloreria Camolei.
La rivoluzione è partita a fine anni '80, ora tradotta in numeri che non lasciano dubbi; 4.500 metri quadri di capannoni coperti, altrettanti scoperti. Un fatturato attorno ai 7 milioni di euro, che si mantiene costante nonostante la crisi che colpisce soprattutto il comparto dell'edilizia con cui l'attività di Camolei va a braccetto. In tutto 35 dipendenti oltre alla rete commerciale. Quattro filiali e l'idea di espandersi ancora.
L'azienda storica nasce nel 1955 nel centro storico di Treviso con il nome Colorificio trevigiano. Gestita a livello familiare, attorno al 1990 con l'entrata di Paolo Camolei alla guida, l'azienda si avvicina al settore della carrozzeria e dell’industria. Dopo essersi spostata in zona Fonderia, si espande oltre che a Treviso, anche nella provincia di Venezia e Belluno. A quel punto si è anche reso necessario il cambio di nome in “Antica Coloreria Camolei” considerato il presidio in tutto il territorio regionale. Oggi i clienti di riferimento sono carrozzerie, imprese edili e falegnami. Tre stabilimenti (Treviso, San Donà e Belluno) oltre a due punti vendita: uno a Mestre e l'altro a Agordo.
«Abbiamo accusato il colpo della crisi, senza fortunatamente ricorrere mai alla cassa integrazione», spiega Camolei. «Abbiamo capito che per resistere non potevamo essere l'alter ego di negozi come Leroy Merlin, dovevamo distinguerci per il nostro supporto specializzato e la diversificazione». Come nel campo del risparmio energetico, su cui l'azienda si è concentrata in questi anni. «In futuro spero si potrà contare sulla ripresa delle attività di restauro».
Ma Camolei ha in programma anche nuove acquisizioni «Nuove sedi a Vicenza e Udine ad esempio», continua, «in questi anni abbiamo proceduto rilevando colorifici in crisi, in un ottica di sempre maggior presidio del territorio. Perchè ci ha resi una delle più importanti realtà del comparto oggi presenti in Veneto». Secondo Camolei, piccolo non è più bello. E per imporsi nel mercato, anche internazionale è necessaria una maggiore strutturazione, soprattutto in termini di distribuzione. «Oggi, la più piccola azienda del mio comparto in Germania fattura almeno 30 milioni di euro. Come possiamo pensare di competere? Dobbiamo capitalizzare le nostre aziende e davvero a lavorare in termini di rete».
Serena Gasparoni
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