Ieri l’addio ad Artuso l’ex amministratore morto in Congo

Chiesa gremita ieri a Santa Maria del Sile per l’addio a Roberto Artuso, l’ex amministratore condominiale morto a Betou, in Congo, in un incidente stradale, lo scorso 14 dicembre, a soli 57 anni.
Nessuna pubblicità, alla cerimonia funebre. Ma il tam tam ha portato la città – in testa il sindaco Conte, l’assessore Zampese e il consigliere provinciale Da Tos, con il vicecomandante della municipale Favaretto – il quartiere e gli amici a stringersi attorno agli anziani genitori, al fratello Gianni, “pilastro” della municipale, alla moglie Cristina e alle due figlie, ora a Torino.
Una cerimonia toccante: il coro Stella Alpina, di cui Artuso faceva parte, ha intonato un’ “Ave Maria” e il ”Signore delle cime”, il parroco don Giovanni Kirschner ha ricordato l’uomo e il padre di famiglia.
Il fratello Gianni ha voluto ringraziare l’amministrazione comunale, l’Usl 2 e gli amici per quanto hanno fatto per agevolare il rientro della salma dal paese africano, sottolineando anche il forte valore della scelta di Roberto al momento di trasferirsi in Africa. L’uscita del feretro è stata accompagnata da un lungo applauso.
L’incidente ha spezzato il sogno di Roberto di rifarsi una vita, in un’azienda di legnami guidata dall’imprenditore trevigiano Fuser, dopo lo scandalo della sua agenzia di amministrazioni condominiali Restera, gestita con la moglie, dal 2014 al centro di un’inchiesta per truffa. E dopo il processo e la condanna di Artuso e della moglie, inseguiti anche dai creditori. —
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