I quadri di Lisa che invitano alle lacrime
Oggi all'oratorio dell'Assunta l'inaugurazione della mostra della sfortunata ragazza

Lisa Meneghin davanti a uno dei suoi quadri
CONEGLIANO.
E' una vita cambiata in 8 minuti quella di Lisa Meneghin, la ragazza disabile di 22 anni che questa sera, alle 18.30, inaugura la sua prima mostra di pittura all' oratorio dell'Assunta in piazza Cima a Conegliano. Otto minuti è durata la sua asfissia prima di venire alla luce, estratta con il forcipe, in quella notte di luglio del 1988. «Un parto da criminali», lo hanno definito gli stessi medici. Le parole che definiscono la sua invalidità (tetraparesi distonica con deficit psicomotorio, anartria, strabismo e epilessia) si sciolgono nell'atmosfera di normalità della sua casa di San Pietro di Feletto. Una casa costruita su misura per lei con il risarcimento ottenuto dall'Usl 7 per l'errore commesso quel 30 luglio di 22 anni fa. Una casa di legno e vetro, con le scritte «Ranocchio», il suo soprannome, alle finestre. Una cucina su misura perché possa lavorarci accanto a mamma Rosanna, una piscina e una palestra in cui praticare le 4 ore di fisioterapia che fa quotidianamente. I suoi quadri alle pareti, gli stessi che fino al 6 dicembre potranno essere ammirati all'oratorio dell'Assunta, raccontano di quella Toscana e di quella Firenze che l'ha salvata, grazie al «Centro Giusti» e alle costose cure del metodo Dikun. E' stato il metodo dell'omonimo trapezista russo, rimasto paralizzato per una caduta e riabilitatosi da sé, a schiudere le mani di Lisa (che altrimenti tenderebbero a chiudersi a pugno) dandole la possibilità di dipingere. Passione che da un anno affianca alla scrittura di lettere e poesie: «L'indifferenza - scrive Lisa - arriva senza arrecare dolore e si fa padrona del tuo cuore. Si porta con sé tutto quello di buono che c'è, lasciando un gran vuoto attorno a te». Contro l'indifferenza hanno dovuto lottare molto Rosanna e Pasquale, i suoi genitori. Prima di ottenere il risarcimento hanno speso i risparmi della loro azienda di calze per curarla. Grazie alla loro tenacia e al loro coraggio oggi Lisa può camminare con il girello senza tutori. Reduce dalla Maratona di Firenze di domenica, oggi Lisa rapirà gli occhi dei visitatori con i suoi quadri.
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