I Padri oblati lasceranno Onè E’ rivolta tra i parrocchiani

di Vera Manolli FONTE Duecento fedeli in difesa dei padri oblati: «Hanno fatto il bene della comunità, non è giusto che vadano via». Dopo 92 anni i padri oblati dovranno lasciare la parrocchia di Onè...
Allegranzi Onè di Fonte parrocchia fedeli durante l'incontro pubblico
Allegranzi Onè di Fonte parrocchia fedeli durante l'incontro pubblico

di Vera Manolli

FONTE

Duecento fedeli in difesa dei padri oblati: «Hanno fatto il bene della comunità, non è giusto che vadano via». Dopo 92 anni i padri oblati dovranno lasciare la parrocchia di Onè di Fonte. La decisione arriva direttamente dal padre provinciale Nicola Perretta che ieri pomeriggio ha incontrato nella parrocchia di via Roma i fedeli. Non ci sta la comunità che da quattro anni ospita padre Saverio Fabiano e la congregazione dei padri oblati.

Una decisione scattata a causa del calo delle richieste di vocazione che ha colpito non solo l’Italia ma anche il resto d’Europa. «C’è carenza di risorse umane – spiega il padre provinciale – non avremmo mai voluto prendere una decisione del genere purtroppo non ci sono state alternative migliori». Ma s’infuriano i parrocchiani e difendono il parroco, don Saverio, diventato in questi anni una figura importante per i giovani ma anche per il resto della comunità.

Il botta e risposta tra i fedeli e il padre provinciale si è acceso, nel dibattito di ieri. E le posizioni restano decisamente distanti. «Perché la chiusura di questa parrocchia? - chiede un fedele – non siamo per nulla contenti di questa decisione». Si difende con un passo del Vangelo padre Nicola: «Ogni perdita è un guadagno. Non è stata una scelta facile ma è stata ben valutata in ogni dettaglio purtroppo la decisione è ricaduta sulla parrocchia di Onè».

Non ci stanno però i parrocchiani: non sopportano l’idea, che a settembre diventerà una realtà, di perdere padre Saverio e suoi tre colleghi che nella parrocchia di Onè hanno lavorato a stretto contatto con la comunità per tanti anni, per quasi un secolo. Tante incertezze sulle decisioni che prenderà nei prossimi mesi la curia di Treviso. Per i fedeli il timore più grande oltre a perdere per sempre i padri oblati, è quello di ritrovarsi con un parroco part time, a disposizione della comunità non a tempo pieno. Abbiamo paura, una volta insediato il nuovo parroco – spiega un gruppo di parrocchiani – che possa non essere qui in chiesa sempre, quando con i padri oblati c’è sempre stata la massima disponibilità».

Questo è il timore. E i fedeli s’impuntano contro ogni decisione preventivata dal padre provinciale: «Si conclude una parte di storia della comunità di Onè di Fonte. E’ una po’ come una spina, una ferita che non si rimarginerà più». Anche per il sindaco Massimo Tondi l’uscita di scena dopo quasi un secolo di vita della congregazione dei padri oblati «lascerà un gran vuoto all’intero paese». Non è quindi escluso che ci possano essere delle novità nelle prossime settimane.

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