I lupi sono scesi a Longhere travolta e uccisa una femmina

L’esemplare è stato investito da un’auto sulla provinciale tra Vittorio e Revine I resti analizzati dall’Istituto zooprofilattico. A metà febbraio altro caso a Resana

VITTORIO VENETO. I lupi scendono a valle, cercano di attraversare le strade di grande traffico e arrivano, sostanzialmente, in città. Purtroppo corrono gravi rischi e uno di questi - una lupa, per la precisione – finisce sotto un’auto. È successo a Longhere, lungo la strada che da Vittorio Veneto porta a Revine. «Una sorpresa? Nient’affatto – risponde Antonio Miatto, dirigente veterinario dell’Usl 2 - i lupi ci sono e sono tanti. Mi sono stati sottoposti, negli ultimi due anni, 150 casi di pecore e capre predate, la stragrande maggioranza uccise con una stretta alla gola e poi scarnificate. Un’azione da lupi, non ci sono dubbi». Quello di Longhere è il secondo carnivoro che finisce sotto un’auto, in pochi giorni. Il primo, di recente, nell’Aagordino. L’animale è rimasto ucciso martedì sera. Si tratta, probabilmente, di uno dei quadrupedi che ripetutamente sono stati avvistati sulle montagne tra Revine ed il Col Visentin negli ultimi mesi. E che probabilmente facevano parte del branco che ha fatto ripetute razzie sul Nevegal e nelle valli vicine.

CONDUCENTE IN FUGA

Chi, l’altra sera, si è fermato per recuperare l’animale che sembrava solo ferito e prestargli il primo soccorso, ha potuto assistere solo alla sua agonia; è infatti spirato da lì a poco. Le sue foto si stanno rincorrendo sui social, provocando perfino commozione fra gli stessi cacciatori della Pedemontana. Secondo le prime indagini, il veicolo che avrebbe investito l’animale, avrebbe preso il largo subito dopo l’impatto. I primi soccorritori hanno allertato le forze dell’ordine. Gli agenti della Polizia provinciale, intervenuti sul posto in mattinata, hanno detto che presumibilmente si tratta di un esemplare di lupo femmina subadulta. La lupa è stato caricata sul mezzo della polizia provinciale e trasportato all’istituto zooprofilattico delle Venezie per eseguire i rilievi biometrici, stabilire la causa precisa della morte ed effettuare i prelievi per l’analisi genetica.

BIODIVERSITà E PERICOLI

«La biodiversità è un grande valore, da tutelare – commenta Toio De Savorgnani, di Mountain Wilderness – e il presidente Zaia ha fatto bene, di recente, ad impedirne la caccia, sulla scorta di quanto ha deciso anche il ministro Sergio Costa». «È pur vero – afferma Miatto, nella sua veste professionale – che forse la presenza di questo carnivoro ha superato il limite e che, pertanto, si pone l’urgenza della gestione. La quale, si badi, non significa automaticamente l’abbattimento». Nel corso del 2018 il lupo in Veneto ha ucciso 400 capi di bestiame e ne ha feriti 50.

IL PRECEDENTE A RESANA

A metà febbraio u n lupo morto era stato trovato anche a Resana, anche in quel caso era stato investito da un’auto. Lo avevano trovato alcuni passanti lungo il fossato che costeggia la strada 245 “Castellana”, poi c’era stato il sopralluogo delle guardie venatorie. Il lupo, dove l’incidente, era andato a morire dentro il fossato che costeggia la strada 245 “Castellana”. Un altro esempio, quindi, di lupi spinti verso valle, come nel caso delle Longhere.

Complessivamente in Veneto nel 2018 sono stati accertati 196 eventi di predazione da lupo; nel 2017 erano state 176. Il valore economico delle predazioni accertate nel 2018 e avviate a liquidazione da parte della Regione Veneto ammonta a 168.047 euro: per il 66 per cento dei casi il danno quantificato inferiore ai mille euro; per il 28,4% si attesta tra i mille e i 2 mila euro. L’assessore regionale Giuseppe Pan ha sollecitato la riapertura di un tavolo nazionale sulla gestione della presenza del lupo. —

Francesco Dal Mas

BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso