I lavori non si fermano mai la Tradotta pronta a maggio

Neanche in questi giorni di emergenza si blocca il cantiere lungo l’ex fonda La ciclopedonale tra storia e natura sarà lunga 18 chilometri da Guarda a Bidasio 



Entro fine maggio parte la “tradotta”. Non sarà più un treno che porta al fronte i combattenti delle Grande guerra, ma una pista ciclabile lunga circa 16 km sull’ex linea ferroviaria da Montebelluna a Bidasio di Nervesa (altri due chilometri e mezzo faranno invece da collegamento tra il percorso e la frazione montebellunese di Guarda).

Nome e tempi

Il nome ufficiale stabilito dal Consorzio Bosco Montello per il percorso lungo l’ex ferrovia della Fonda è infatti proprio Tradotta, che già era uno dei nomi ufficiosi con cui era stata ribattezzata durante la sua storia. «I lavori procedono bene e potrebbero essere finiti anche entro la fine di aprile, ma gli intoppi sono sempre possibili per cui la sicurezza sulla conclusione dei lavori è fissata per fine maggio», spiega Levis Martin, direttore del Consorzio Bosco Montello che raggruppa i Comuni dell’area. È questo Consorzio, che ha per presidente del consiglio di amministrazione Denis Michelin e come presidente dell’assemblea dei sindaci il primo cittadino di Volpago, Paolo Guizzo, a gestire l’operazione.

Il tragitto

Quindi entro fine maggio sarà possibile andare a piedi o in bicicletta da via Gazie a Montebelluna, da dove si accederà alla zona dell’ex ferrovia attraverso una rampa costruita in prossimità del circolo ippico La Sorgente, e arrivare in via Madonnetta a Bidasio. Si potrà pedalare in mezzo alla natura attraversando Montebelluna, Venegazzù, Volpago e Selva dove ogni ricordo della strada ferrata era già stato rimosso da tempo prima dell’acquisizione dell’area da parte del Consorzio Bosco Montello. Entrati in territorio di Giavera, all’altezza dell’omonimo torrente si costeggeranno i binari, che invece sono stati conservati e che si è scelto di lasciare per ricordare la storia del luogo. Proseguendo lungo la vecchia ferrovia si potrà continuare a pedalare per Cusignana, Bavaria di Nervesa, Sovilla, Borgo Dus per finire in via Madonnetta a Bidasio. A questo percorso è prevista a breve l’aggiunta di un tratto di circa due chilometri e mezzo tutto montebellunese volto a collegare la frazione di Guarda all’accesso di via Gazie che porterà la pista alla lunghezza totale di 18,5 km.

La storia

La storia dell’ex ferrovia è legata alla Prima guerra mondiale, come lo è tragicamente quella dei comuni che percorre. La linea era stata progettata nel 1914 come collegamento tra Montebelluna e Susegana (ora il suo ponte ferroviario non c’è più) ma la sua realizzazione fu rallentata. Alla fine la linea venne aperta in fretta e furia il 15 maggio 1916. Si era in piena guerra e quei binari erano necessari a trasportare truppe e materiali per resistere al contrattacco austroungarico. Nel giugno del 1918 la linea stessa fu teatro di aspri combattimenti durante la Battaglia del Solstizio. A ricordo di ciò chi percorrerà la Tradotta potrà fermarsi davanti ai cippi lungo i binari che onorano due caduti Mario Fiore (a Bavaria) e Alessandro Platone (tra borgo Dus e Bidasio). Dopo il conflitto la storia della ferrovia proseguì fino al 1966. A maggio però rinascerà come pista ciclabile tra storia e natura. —



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