I ladri svuotano la cassaforte dell'ex sindaco di Treviso Gobbo

L’ex sindaco leghista di Treviso rientra a casa e trova i malviventi. Lo sfogo: «Servono delle nuove telecamere»
PASSERINI AG.FOTOFILM TREVISO CONFERENZA STAMPA FONDAZIONE CASSAMARCA IN P. SAN LEONARDO
PASSERINI AG.FOTOFILM TREVISO CONFERENZA STAMPA FONDAZIONE CASSAMARCA IN P. SAN LEONARDO

FONTANE. L’escalation di furti nella Marca fa anche vittime illustri. Violata giovedì sera l’abitazione di Gian Paolo Gobbo, a Fontane Chiesa Vecchia: aperta la cassaforte, prelevato denaro contante. «Servono telecamere», attacca l’ex sindaco di Treviso.

I soliti ignoti hanno colpito, poco prima delle 19.30, nell’appartamento al piano terra in cui Gobbo risiede da anni. Condominio Michelangelo, Largo Molino, il confine con Treviso a un tiro di schioppo. L’ex primo cittadino del capoluogo, figura di spicco della Lega, è scosso, provato. Ha rischiato di trovarsi faccia a faccia con i ladri. Una situazione simile non gli era mai capitata. «Ero uscito un attimo, tanto che non avevo neanche attivato l’antifurto», racconta Gobbo, «nel momento in cui ho aperto la porta, per rincasare, li ho sentiti scappare. Ma non sono riuscito a vederli. E non so nemmeno se i ladri siano stati due o uno solo. Di certo, rientrando, li ho interrotti nella loro razzia».

Approfittando dell’oscurità, i malviventi hanno forzato la finestra vicino all’ingresso, utilizzando probabilmente un cacciavite. Poi sono riusciti a individuare la cassaforte, spaccandola con il flessibile. Hanno portato via denaro contante. E il rientro di Gobbo, nel giro di pochi minuti, ha impedito che il bottino fosse più ingente. I ladri sono usciti dalla porta della camera da letto, fuggendo, probabilmente, nella direzione del vicino market.

L’ex sindaco del capoluogo ha chiamato subito il 112 e sul posto sono arrivati i carabinieri di Treviso, cui poi Gobbo ha sporto denuncia. «Hanno preso quasi tutto il denaro che c’era», racconta, «Mai subìto un furto in vita mia, è mancato poco che mi trovassi vis-à-vis con i ladri. Sono un po’ provato, un’esperienza che non auguro a nessuno. Se posso essere stato pedinato? No, non penso proprio. Hanno scelto il mio domicilio, ma poteva essere quello di un altro. Sono andati a caso. Non hanno rubato nel mio appartamento, perché volevano colpire me». Nello stesso residence si era registrato un altro furto in estate. Senza contare l’edicola, in passato più volte oggetto di raid. Ma è un periodo in cui tutta la Marca, e la prima periferia di Treviso in particolare, è bersagliata dai ladri. Appartamenti privati e non solo. Rimanendo a Villorba, una banda ha colpito in settimana la filiale dell’Hilti, rubando elettroutensili per un valore di 20 mila euro. Gobbo coglie l’occasione per chiedere l’attivazione della videosorveglianza.

Tema già sollevato nel quartiere nell’autunno 2018, quando nelle vicinanze una violenta rissa era sfociata in omicidio. «Bisogna effettuare più controlli e ci vogliono le telecamere», rimarca, «qui mancano e della questione si era già parlato ai tempi dell’omicidio. Speriamo le mettano presto».

L’ex europarlamentare è scosso, non si era mai trovato a fare i conti con l’abitazione svaligiata. Ma a turbarlo è stato soprattutto l’incontro quasi ravvicinato con i ladri. Questione di secondi e se li sarebbe trovati di fronte. Incubo che ieri continuava a tormentare il noto esponente leghista. —

Mattia Toffoletto


 

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