I ladri saccheggiano tre case a Longhere «Adesso ci armiamo»

VITTORIO VENETO. «Mi prendo una pistola e la prossima volta sparo». È sotto choc Francesco Botteon, settantenne ex paracadutista, dopo che i ladri gli hanno razziato la sua casa in via Tobero a Longhere. L'assalto dei ladri alla villa di tre piani è avvenuto mercoledì. «Ero uscito per far delle spese, sono stato fuori dalle 16 alle 20», racconta Botteon. «Mia moglie è in vacanza e non sa ancora del furto. Quando l’ho scoperto, ho immediatamente chiamato i carabinieri. Non ho più avuto il coraggio di salire nelle camere. Hanno fatto un disastro». La casa in effetti è stata messa a soqquadro. La banda per entrare ha spaccato la finestra del bagno, danneggiando pure il marmo. Una volta dentro hanno razziato le fedi nuziali di famiglia, collane, braccialetti, gemelli per polsini, perfino un antico fermacravatte. Un bottino che si aggira sui 10 mila euro. I malviventi hanno anche preso dal frigorifero un pezzo di salame. «Evidentemente non erano musulmani», riflette l’ex paracadutista. «Io ci ho lavorato e non l'avrebbero mai fatto». La gente nella piccola frazione di Longhere è impaurita. «Venerdì i ladri sono venuti da me», racconta Augusta Baccichet, 72 anni, «erano le 18.30 ed ero davanti alla televisione». L'anziana stava guardando il suo programma preferito al piano terra mentre il marito era andato al bar per una partita di carte con gli amici. «Ho sentito un rumore», spiega la donna, «ma ho pensato al chiasso della strada». I banditi invece stavano scardinando la finestra del primo piano per entrare nella casa di via Feltre. Hanno guardato ovunque e sono fuggiti con i 40 euro che hanno trovato in un portafoglio. In strada erano state notate due auto sospette. La banda probabilmente è stata disturbata. «Abbiamo paura non si può stare più tranquilli», lamenta la pensionata. Prima di Augusta Baccichet, dalle 17.45 alle 18.30, i banditi hanno fatto visita in via della Vallata alla casa di Cesare De Coppi, titolare del negozio di alimentari a Porta Cadore. La famiglia è stata quasi certamente pedinata. I ladri sono infatti arrivati subito dopo che il figlio era uscito.«Sono entrati scardinando la porta sul retro», racconta De Coppi, «ma non hanno trovato nulla. Però ora viviamo con la paura che tornino e che possiamo trovarceli davanti». Sempre negli stessi giorni a Savassa Bassa i malviventi sono entrati con una scusa nell'abitazione di una anziana. Hanno così perlustrato l'intero appartamento senza che la nonnina se ne accorgesse.
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