I ladri nella casa sbagliata. Trovano l'ex pugile, sono botte

Paura a Visnadello. Alessandro Bardi e un amico hanno respinto una banda di malviventi armati. Maxi rissa, entrambi sono rimasti feriti
La casa presa di mira dai banditi
La casa presa di mira dai banditi

SPRESIANO. Armato di cacciavite ha cercato di rapinare una famiglia che abita in Strada dei Vegri a Visnadello; ma nella casa ha trovato un ex pugile, che per difendere la figlia e la moglie non ha esitato a rispolverare l’antica arte. Ne è nata una colluttazione, che alla fine ha visto il malvivente, originario dell’est Europa e con alcuni complici al seguito, fuggire con alcune ferite. Alessandro Bardi, 28 anni, si è sottoposto alle cure del pronto soccorso, per alcune lesioni e graffi, più una costola incrinata, ma la moglie e la figlia sono salve. Grazie anche all’aiuto di Filippo Biasin, l’amico con cui aveva trascorso la serata in casa.

Rapinato nell'auto con un coltello puntato alla gola
Il luogo dell'aggressione in via Tiepolo: l'auto della vittima era parcheggiata al posto della Lancia

Tutto è iniziato alle 20.10. È a quell’ora che i due ragazzi vedono un’ombra fuori dalla vetrata del soggiorno. «Quello che ci ha affrontato era a tre metri da me», racconta Alessandro Bardi, «e in casa c’erano mia figlia e mia moglie». Fortunatamente quando il bandito si è introdotto nel giardino di casa della famiglia Bardi, la bimba di dieci anni era appena andata in camera a dormire, mentre la moglie era sotto la doccia. In sala da pranzo solo Alessandro e Fillippo, con il ladro a pochi metri da loro. «Abbiamo visto che aveva un cacciavite enorme in mano, non so ne anche dove lo si trovi un cacciavite così», confida Alessandro. Ma invece di asserragliarsi in casa e di chiamare la polizia, i due ragazzi hanno deciso di reagire.

ALLEGRANZI VISNADELLO LADRO BLOCCATO DA ALLESSANDRO BARDI E BIASIN FILIPPO IN MAGLIA VERDE, IN VIA VEGRI,46
ALLEGRANZI VISNADELLO LADRO BLOCCATO DA ALLESSANDRO BARDI E BIASIN FILIPPO IN MAGLIA VERDE, IN VIA VEGRI,46

Il ladro si è accorto di essere stato scoperto, ma anche lui invece di scappare è rimasto fuori dalla vetrata, per cercare poi di entrare in casa. Bardi e Basin si sono scambiati due sguardi, e si sono organizzati per difendersi. Hanno aperto la porta vetrata, cercando di afferrare il ladro per immobilizzarlo. Ne è nata una colluttazione, con i tre a rotolarsi a terra in giardino. Il ladro con il cacciavite ha colpito Alessandro Bardi più volte, senza però riuscire a liberarsi. Per cercare di non farsi bloccare ha colpito a calci nel costato anche Filippo Biasin. Ma la colluttazione è proseguita, finendo nel giardino dei vicini.

Alessandro Bardi e Filippo Biasin
Alessandro Bardi e Filippo Biasin

A quel punto davanti alla casa è arrivata un'altra auto, da cui sono scesi due uomini; anche loro probabilmente dell’Est Europa. Si sono fiondati nel giardino, uno di loro con un piede di porco in mano. Ha minacciato Filippo Biasin e Alessandro Bardi, intimandogli di lasciare andare il ladro. E così hanno dovuto fare. Nel frattempo anche i vicini sono usciti di casa. I tre criminali sono fuggiti a bordo di una Fiat Stilo. Alessandro Bardi, ex pugile, in serata ha dovuto sottoporsi alla cure del pronto soccorso, con l’amico. Per lui varie lesioni, una costola incrinata e graffi in tutti il corpo, che il bandito gli ha procurato con il cacciavite. I medici gli hanno dato 15 giorni di prognosi. Anche Biasin ha riportato diverse contusioni. «Non ci ho pensato su due volte a difendermi», spiega Bardi «cosa dovevo fare? In casa c’erano mia moglie e mia figlia. Pe proteggerle mi è venuto d’istinto cercare di immobilizzare il ladro. Lo rifarei. Fortunatamente proprio due minuti prima, mia figlia era andata a letto e mia moglie a farsi la doccia. Non hanno dovuto assistere alla rissa». Ieri Bardi ha presentato denuncia ai carabinieri di Spresiano, che ora stanno indagando sul caso. Sembra che i tre avessero già visitato qualche abitazione della zona. Ma negli altri casi non hanno trovato inquilini all'interno.

Sull’episodio ieri è intervenuto anche il sindaco Riccardo Missiato, che se l’è presa col decreto svuotacarceri e con l’abbandono dei sindaci al problema della sicurezza: «Il Governo ha fatto uscire i delinquenti di galera, poi ci troviamo di fronte ad episodi come questo» ha detto il sindaco, «e lasciano a noi sindaci, che non abbiamo i mezzi, il compito di porre rimedio».

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