I giostrai traslocano da Ponte a Oderzo
Sembra risolta la lunga diatriba che ha opposto i comuni di Oderzo e di Ponte di Piave per l'area attrezzata in cui ospitare i giostrai nomadi. Nei mesi scorsi, erano apparse scritte sui muri di Oderzo contro la presenza dei nomadi in città. Ora le sei verranno sistemate nell'area lungo la ferrovia, appena dopo il sottopasso di via Callalta, proprio al confine con Ponte. Ma le polemiche non finiscono

Scritte razziste contro i giostrai
Oderzo. Nell'area attrezzata per i giostrai i lavori sono finiti. Si conclude forse una vicenda complessa che ha segnato i rapporti fra il Comune di Ponte e quello di Oderzo. Ora il sindaco di Oderzo Pietro Dalla Libera assicura che il tempo delle polemiche è finito. "Ponte di Piave non ha ragione di protestare - dice il sindaco di Oderzo - l'area che abbiamo predisposto per i giostrai è interamente in territorio opitergino, ben delimitata, opportunamente servita".
Il posto per sistemare le sei famiglie di giostrai, individuato dalla precedente giunta Pujatti, si trova lungo la ferrovia, appena dopo il sottopasso di via Callalta, proprio al confine con Ponte. "Non è assolutamente un campo nomadi - assicura Dalla Libera -. I bambini dei giostrai frequentano le scuole a Oderzo già da anni; sono famiglie ben inserite. Siamo sicuri di non dare fastidio a nessuno. I nomadi e i giostrai non residenti a Oderzo avranno l'ordine di sgombrare".
Dopo anni di attesa, quindi, il campo per i giostrai è pronto. "Entro luglio l'area sarà completata", garantisce il sindaco. Non appena le sei famiglie di giostrai abbandoneranno il Foro boario, la zona sarà bonificata e derattizzata: ora è diventata anche una discarica per vecchie auto.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso
Leggi anche
Video