I gioielli inguaiano il re delle televendite

Mogliano, un fornitore accusa Sinopoli di aver trattenuto 114mila euro di preziosi: a processo per appropriazione indebita
Di Fabio Poloni

MOGLIANO. Ancora guai giudiziari per il gioielliere Mario Eugenio Sinopoli. Cinquantatré anni, volto noto per le televendite di gioielli su vari network televisivi, Sinopoli è comparso ieri davanti al giudice: è accusato di appropriazione indebita nei confronti di un gioielliere di Lodi. Secondo l’accusa, Sinopoli si sarebbe tenuto diversi oggetti preziosi di proprietà del rivenditore, valore complessivo di circa 114 mila euro.Solo qualche mese fa l’uomo, fratello del noto direttore d’orchestra Giuseppe scomparso nel 2001, era stato condannato dal tribunale di Milano a un anno e mezzo per il reato di circonvenzione d’incapace: aveva venduto dei preziosi, valore circa trentamila euro, a un’anziana affetta da un deficit cognitivo. Questa volta la vicenda potrebbe chiudersi con un «non doversi procedere» per remissione della querela. Assistito dal suo avvocato Renato Alberini, infatti, l’imputato sta cercando un accordo per risarcire la parte offesa e chiudere così la questione penale. Mario Eugenio Sinopoli è finito a processo assieme alla sorella Patrizia, legale rappresentante dell’attività, con l’accusa di appropriazione indebita: avrebbe chiesto a un amico gioielliere, titolare della «Due Erre Sas» di Lodi, un consistente quantitativo di gioielli da vendere nelle sue trasmissioni televisive. I gioielli, anche dopo le televendite, non sono mai stati pagati, nonostante ripetuti solleciti e ingiunzioni di pagamento. Da qui la denuncia, che ora potrebbe rientrare dietro risarcimento: Sinopoli si è impegnato a saldare tutto entro il prossimo 30 settembre. Il giudice è stato perentorio: se il risarcimento non andrà in porto il processo non si fermerà, anzi, l’eventuale dietrofront sarà considerato come un’aggravante. Mario Eugenio Sinopoli proviene da una delle famiglie più note di Mestre, è fratello del compianto direttore d’orchestra Giuseppe. Il gioielliere, residente a Marcon, gestisce un negozio a Mogliano ed è molto conosciuto per le sue televendite su Canale Italia. Poco tempo fa, come detto, era finito a processo per circonvenzione d’incapace, accusato assieme al suo assistente vendite di aver indotto una donna di 65 anni con problemi cognitivi ad acquistare oggetti preziosi (dagli orologi ai soprammobili) per un valore di quasi 31 mila euro. Il processo si è chiuso con una condanna a un anno e sei mesi di reclusione, con pena sospesa.All’origine della denuncia che ora ha riportato Sinopoli in aula, secondo il suo legale, ci sarebbe «un deterioramento dei rapporti con la parte offesa, che il mio assistito ha a sua volta denunciato. Una questione a nostro avviso prettamente civilistica, che per l'esasperarsi dei toni è diventata penale».

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