I furbetti del pass invalidi

Molti usano quello di un parente, ma c’è anche chi lo falsifica: mille multe all’anno
Agostini Treviso barrere architettoniche per persone disabili
Agostini Treviso barrere architettoniche per persone disabili

Controlli sempre più serrati contro i falsi invalidi che, specie nei giorni di mercato, occupano indebitamente i parcheggi per disabili. La conferma arriva da Andrea Bellipanni, vigile urbano della Polizia Municipale di Treviso. Se da un lato si riduce il numero dei parcheggiatori senza “contrassegno H” (cioè privi del tagliando rilasciato dal Comune), crescono in maniera esponenziale coloro che il lasciapassare se lo “creano” da sè, falsificando più o meno bene gli originali. Disposti a tutto pur di posteggiare in uno dei duecento stalli per disabili presenti nel territorio comunale, evitando di pagare il parcheggio e garantendosi un posto anche quando le strisce blu sono tutte occupate. «Di routine ci concentriamo a sanzionare coloro che parcheggiano senza tagliando, ma il grosso del lavoro è nell'individuare i furbi che magari usano il foglio del parente morto o qualche doppione» spiega Bellipanni. Un fenomeno confermato dai numeri: ogni anno in città si registrano circa mille multe. Per chi sbaglia, il Codice della Strada parla chiaro: «Sono previsti ottantaquattro euro e la decurtazione di due punti dalla patente di guida. Il tagliando è strettamente personale ed è rilasciato di solito per la persona al seguito. Nel momento in cui lo si espone fa diventare quel veicolo a servizio del disabile, ma non autorizza a parcheggiare sullo stallo anche in sua assenza».

Tra le zone più calde, per numero di irregolarità rilevate, c'è l'ex pattinodromo i cui parcheggi a “striscia gialla” diventano preda facile soprattutto nei giorni di mercato, il martedì e il sabato, giorni di mercato. Dal 15 settembre 2012, in Italia è entrato in vigore il contrassegno di parcheggio per disabili “europeo”, un ulteriore aiuto per consentire alle forze dell'ordine di scovare le irregolarità. Prima ogni Comune rilasciava il suo, diverso per fattezze, colori, simboli e caratteri, adesso i canoni sono definiti in maniera univoca dalla Gazzetta Ufficiale.

«Ben vengano questi provvedimenti, ma la disabilità dev'essere un problema di tutti e va affrontato insieme alle istituzioni»: con questo appello, Marzia Zorzetto, presidente dell'associazione trevigiana “Oltre le barriere”, si rivolge all'Usl 9, a Poste Italiane e soprattutto all'amministrazione comunale, chiedendo all'assessore per le politiche sociali Liana Manfio e al sindaco Giovanni Manildo di collaborare. L'obiettivo è di eliminare le barriere architettoniche a Treviso ma anche di creare una cultura del rispetto e un maggiore senso civico. «C'è ancora poca sensibilità e poca educazione verso la disabilità. Bisogna entrare nell'ottica che disabili magari non si nasce, ma lo si può diventare col tempo, per questo serve la partecipazione di tutti», aggiunge Roberto Vescovo, coordinatore della Cooperativa “Insieme a Noi” di Monigo. La presidente Zorzetto avanza una proposta concreta: «Da poco a Genova è attiva una app grazie alla quale il disabile può segnalare via smartphone al Comune le criticità in cui s'imbatte: qui a Treviso si potrebbe fare lo stesso». Per il momento chi volesse segnalare qualche problema può chiamare “Oltre Le Barriere” al numero 338 2475582. (v.c.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso