I fedeli si ribellano alla questua di Don Gava

Il parroco scrive ai parrocchiani per l'acquisto della canonica: «No grazie, paghi la Curia»
Piazza Meschio con la chiesa e sopra Don Federico Gava
Piazza Meschio con la chiesa e sopra Don Federico Gava
 
VITTORIO VENETO.
Guerra di lettere per la nuova canonica di Meschio. Bufera su don Federico Gava che si appella ai parrocchiani per raggranellare i soldi per l'acquisto di canonica e posto auto. «No grazie. Paghi la Curia. Questa è solo una speculazione». E' quanto si legge nelle contro lettere arrivate alle famiglie di Meschio.
 Don Federico Gava ci riprova e batte di nuovo cassa al buon cuore dei suoi parrocchiani. Spera di arrivare a quota 280 mila euro, la cifra necessaria ad acquistare la nuova canonica e pure il posto auto nel parcheggio sotterraneo in costruzione a Piazza Meschio. In primavera il primo appello del parroco. Che finora ha raccolto 35 mila euro dalla generosità dei fedeli. Ora una sua nuova lettera è arrivata alle famiglie, con altra richiesta di oboli. Ma qualcuno non ci ha più visto. Così a tutti i parrocchiani è stata recapitata in questi giorni una lettera infuocata, per mettere in difficoltà il parroco. «Non è dando soldi alla Curia - si legge nella missiva «contro» il prete - che si guadagna un posto in paradiso. Molto meglio aiutare i nostri fratelli veneti alluvionati, con una offerta in denaro, e volontariato. Seimila famiglie che hanno perso tutto».  La lettera prosegue con un crescendo di indignazione: «Non certo facendo più ricca la Curia di Vittorio Veneto, con una spesa folle pagata da noi tutti, includendo pure un posto auto. Questa è solo una speculazione. La Curia, già molto ricca di suo, è proprietaria con i soldi di noi tutti di centinaia di appartamenti, affittati a caro prezzo. Tiri fuori gli schei per canonica e posto auto». La parrocchia per far fronte a questo impegno economico aveva chiesto un prestito di 230 mila euro ad una banca. «Considerando che il prestito ottenuto - scrive invece nella missiva don Federico Gava - dovrà essere restituito un po' alla volta attraverso le rate di un mutuo da accendere con la banca stessa. Sarebbe auspicabile che le risorse finanziarie della parrocchia fossero per allora il più possibile elevate, in modo da ridurre la consistenza del mutuo e quindi anche le rate conseguenti».  Non solo oboli dai fedeli comunque per l'acquisto della nuova canonica. Alla parrocchia di Meschio il Cesana Malanotti ha donato una porzione di proprietà e il Comune ha scontato gli oneri di urbanizzazione. In totale un regalo da 95 mila euro. La vecchia canonica era stata da sempre ospitata in un immobile dell'istituto. Una nuova convenzione con la Curia ha chiuso quel capitolo di storia. L'immobile, infatti, non sarà più disponibile dopo che l'area è stata venduta all'Edilvi che sta realizzando il nuovo complesso e la piazza. Ma per ora don Gava non ha ancora traslocato. Forse se ne parlerà per il prossimo febbraio. Mutui e offerte permettendo.

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