I “Compro oro” «Noi sottoposti a molti controlli»
«I controlli ci sono. La merce che ci viene portata resta in casa (cioè non è alterabile né vendibile) per 10 giorni e poi abbiamo un registro che, oltre ad essere un obbligo di legge è anche il nostro principale strumento di lavoro: lì inseriamo tutti i dati sull'oro che acquistiamo e alleghiamo informazioni e fotocopia del documento d'identità relative al cliente. Ciò che vendiamo è di provenienza verificata e tracciata». A difendere la categoria dei compro oro della Marca è Giordano Giorgio, titolare della Simply Gold srl, azienda con sede a Spresiano e Mestre. «Noi facciamo quello che le gioiellerie hanno sempre fatto. Per decenni le oreficerie hanno acquistato gioielli e nessuno ha mai contestato nulla», continua, «forse all'origine di queste lamentele c'è anche il momento economico che stiamo attraversando in cui resistono bene le grandi griffe e un po' meno i piccoli negozi. Ma non si possono colpevolizzare i compro oro, anche noi abbiamo risentito della crisi e anche noi siamo vittime di furti e rapine. Io, per esempio, ho deciso di chiudere le sedi di Padova, dopo aver subito un paio di colpi». L'aumento delle vendite di argento? «La tipologia di cliente che si rivolge a noi è molto variegata. Portano un po' di tutto: oltre ai tradizionali gioielli in oro, anche qualche pezzo di argenteria». (v.c.)
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