I commercianti: «Inutili e dannose, basta targhe alterne»

TREVISO. Follia inutile e dannosa. Un sostantivo, due aggettivi: così i commercianti stroncano le targhe alterne. Il messaggio al Comune è chiaro che più chiaro non si può: basta. Sospendetele. E subito.
Domani si apre l’ultimo week-end programmato di circolazione alternata: sabato 20 targhe pari, domenica 21 le dispari. Ultimo programmato, ma i commercianti vogliono che salti pure questo. «La pioggia c’è stata, le polveri sottili si sono realmente ridotte, ora sospendete le targhe alterne per questo week-end del 20 e 21: sono un palliativo inutile che, se da una parte tutela l’amministrazione sul piano legale, dall’altra produrrà e ha già prodotto danni enormi alla città, ai cittadini meno abbienti senza la seconda auto, agli anziani, alle categorie economiche, agli operatori commerciali».
A lanciare l’appello è Stefano Mazzoli, presidente Ascom del centro storico. Una cannonata rivolta all’amministrazione comunale all’antivigilia del terzo week-end di targhe alterne. «Il commercio», attacca Mazzoli, «nei due week-end precedenti ha già dato il proprio supporto: ha contribuito a tenere chiuse le porte dei locali, ha assorbito a proprie spese le mancate prenotazioni nei ristoranti, le vendite dimezzate nei negozi e nei concessionari auto trevigiani in un mese favorevole per il mercato, la carenza del pubblico che ha rinunciato alle passeggiate in centro. Ora l’emergenza smog è finita, e mantenere un provvedimento che presenta pochissimi e discutibili vantaggi ambientali a fronte di enormi danni economici e disagi sociali per tutti non ha senso».
È abbastanza storico che i commercianti maldigeriscano le misure di limitazione al traffico: in passato il dissenso è stato più o meno esplicito, questa volta siamo alla sfacciataggine: le targhe alterne sono una «follia inutile e dannosa». Stessa posizione anche per “Rivivere Treviso”: «Ieri sera (mercoledì) ci siamo riuniti per affrontare la questione», dice il presidente, Enrico de Wrachien, «ed è chiaro che questo provvedimento, strutturato in questo modo, ha solo danneggiato il commercio del centro storico. Un palliativo inutile, preso per motivi politici e basta». «Il nostro non è un grido di bottega legato alla cassa», prosegue invece Mazzoli, «abbiamo dimostrato di sostenere battaglie civili e ambientali importanti se utili. Treviso con questo provvedimento si è trovata isolata rispetto al contesto territoriale, a tutto vantaggio di iper e centri commerciali. I provvedimenti degli anni scorsi dimostrano che le targhe alterne producono risultati effettivi e non tampone solamente se si opera in sinergia coi comuni circostanti».
La replica del Comune è pacata: «Comprendiamo le preoccupazioni», dice l’assessore all’ambiente, Luciano Franchin, «ma è stato necessario introdurre misure urgenti per abbassare i livelli di pm10. Il miglioramento, seppur temporaneo, c’è stato. E nonostante una riduzione del 30% del numero di auto c’è stato un elevato afflusso di persone in città, i dati dei visitatori dei musei lo confermano: nei weekend di targhe alterne hanno registrato lo stesso trend di presenze».
Fabio Poloni
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