Ascom provinciale di Treviso, decaduta la presidente Dania Sartorato
La guerra infinita in Confcommercio. L’assemblea dei soci la sfiducia, destituito anche il segretario Marcolin. Lei: «Voto illegittimo». E la guerra si sposta a Roma

Dania Sartorato è stata dichiarata decaduta dalla presidenza dell’Ascom provinciale. E come lei, presidente della Fipe provinciale, anche il segretario Fabio Marcolin, direttore di Ascom Castelfranco. A farla decadere, come comunicato venerdì 9 maggio a Confcommercio veneta, nazionale e agli enti collegati, l’assemblea dei soci dell’altra sera a palazzo del terziario, convocata dal revisore dei conti, prassi prevista dallo statuto in caso di mancata convocazione.
L’avevano chiesta i mandamenti di Treviso e Vittorio Veneto, dopo l’ultima presidenza, per votare la mozione di sfiducia presentata appunto contro la presidente, cui i due mandamenti alleati imputano «violazione allo statuto». La Sartorato, di contro, definiva «illegittima» la mozione di sfiducia, perché violava i patti parasociali.
E di fronte alla mancata convocazione chiesta, i due mandamenti hanno agito come da statuto, sollecitandola al revisore dei conti, con la forza della rappresentanza di oltre i due terzi degli associati della marca (solo Treviso ha il 64,5%, Vittorio aggiunge un altro 5%). Erano presenti in tre, sui 6 soci dell’Unione provinciale: i quattro mandamenti e le due categorie che integrano l’organismo, il terziario e Fipe. I presidenti mandamentali Federico Capraro e Giuseppe Partata, rispettivamente di Treviso e Vittorio Veneto, quindi Maurizio Piovesan, esponente del terziario e fedelissimo di Capraro. Rapida la votazione: 3-0. Assenti gli altri due mandamenti, e appunto Sartorato espressione delle Fipe.
E ancora, venerdì mattina è partita, contestualmente alla comunicazione ai livelli superiori e tutta la galassia degli enti collegati ad Ascom, la richiesta al vicepresidente vicario Remo Rinaldin di una nuova assemblea dei soci per nominare nuovo presidente e segretario.
Capraro al cronista risponde «no comment». E così fa pure Sartorato. Ma dai piani alti trapela che la presidente e il segretario Marcolin hanno già impugnato l’atto, parlando di «voto illegittimo» e ribadendo come la mozione non possa venir neanche accettata, ancor prima che discussa, violando i patti parasociali, fra i quali la clausola che prevedeva l’intoccabilità di cinque anni degli organismi, per stabilizzare il sistema provinciale dopo anni di crisi e di sostanziale inattività.
Il terremoto è l’ultimo atto dello scontro che si consuma da anni in Ascom, fra i quattro mandamenti spaccati negli assi Treviso Vittorio e Castelfranco Oderzo, che non accettano l’unificazione rivendicando lo efficienze e patrimoni costruiti negli anni . Paradosso dei paradossi: è stato Capraro a volere Sartotato alla guida del provinciale, dopo il commissariamento di Nunzi. Ma la leggenda dice che da giorno dopo fosse già guerra, tra i due. E tutto fa capire che non finirà: prossima puntata a Roma, fra pochi giorni. Il nazionale ha convocato tutti e quattro i mandamenti.
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