I clienti: «Tradita la nostra fiducia» Battagello: «No, nessuna truffa»

riese pio x. «Voglio chiarire tutta la vicenda, non ci sono state truffe». Si è sfogato così ieri Roberto Battagello con chi l’ha incrociato a Riese nel giorno in cui è venuta alla luce l’indagine per truffa nei suoi confronti. Tra i vicini di casa prevale infatti lo stupore per una vicenda tanto grave che colpisce una persona che, a detta di tutti, godeva di grande stima e fiducia. «Ha sempre dato l’impressione di essere una persona per bene», aggiunge una vicina, «stento a credere che possa aver fatto quello per cui viene accusato». «Ho avuto con lui un breve colloqui telefonico», ha invece spiegato l’avvocato Luca Dorella che assiste l’ex bancario in questa fase, «è ancora presto per prendere una qualsiasi posizione. Nei prossimi giorni ci incontreremo e capiremo come sarà meglio procedere». Battagello sapeva che i nodi stavano arrivando al pettine dato che con i primi clienti che si erano presentati per protestare aveva anche cercato di trovare un accordo. Ora che la frana è però venuta giù non è escluso che l’ex bancario adotterà una strategia diversa.
le vittime
«Ci fidavamo di lui e ci ha traditi», ripetono invece furenti i risparmiatori che nel corso di tanti anni gli avevano affidato i loro risparmi. Si tratta generalmente di piccoli imprenditori arrivati a lui grazie alla sua attività nella filiale di Riese di Veneto Banca. Nei primi anni, spiegano, dimostrava la sua grande abilità nell’individuare investimenti sempre più redditizi così da garantire il pagamento di interessi elevati. «Per i primi anni non c’erano stati problemi», ricorda invece un’altra presunta vittima del bancario, «le cose hanno iniziato a peggiorare solamente negli ultimi anni e ora abbiamo scoperto che i nostri soldi semplicemente non esistono più». E non è escluso che nelle ultime ore la coda di gente pronta a denunciare possa crescere. «Ci siamo definitivamente resi conto che qualcosa non andava quando a Riese ci hanno detto che era stato trasferito a Mestre e lì invece ci hanno detto che non ci era mai andato in quanto era andato in prepensionamento. Ora speriamo di riuscire a rientrare almeno di qualcosa», afferma una vittima, piccolo artigiano della zona.
le indagini
L’inchiesta è condotta dai carabinieri di Riese Pio X che stanno cercando di mettere insieme prove sufficienti per sostenere l’accusa nei confronti dell’uomo. Nelle prossime ore proseguiranno anche gli accertamenti per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto e capire anche quanto ci fosse di consapevolezza negli investitori che nel corso degli anni hanno anche ottenuto importanti interessi. «Mi hanno trasferito a Mestre ma tranquilli, non cambia nulla», aveva continuato a ripetere anche dopo il crollo di Veneto Banca nel 2017. E infatti i resoconti hanno continuato ad arrivare, precisi e dettagliati come sempre. Unica differenza, l’intestazione dei documenti, non più Veneto Banca ma Intesa Sanpaolo, sede di Mestre. Tutto bene fino alla metà del 2019, quando le richieste di rientrare da parte degli investitori aumentano. Il 60enne avrebbe tergiversato ancora ma, questa volta, uno dei clienti ha capito che qualcosa non andava e si è rivolto ai carabinieri. Così è scattata l’indagine, tuttora in corso. «Ma chiarirò la faccenda», continua a ripetere il bancario. —
G.B.
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