Hotel Scala di Treviso, il gestore chiude: incognita sul futuro della villa

TREVISO. Chiuso per l’emergenza sanitaria nel marzo scorso, l’Hotel Scala di Santa Maria del Rovere, uno degli storici alberghi cittadini, ha alzato bandiera bianca. O per meglio dire, l’ha fatto la società che gestiva la struttura da anni: la Next hotel srl. Di pochi giorni fa la dichiarazione ufficiale di “cessata attività” che arriva a poche settimane di distanza dalla chiusura di un altro albergo storico cittadino: il Ca’ del Galletto.
lo stop
Pare che qualche difficoltà ci fosse anche prima dell’allarme Covid e del lockdown. Esattamente come è stato per il Galletto. Entrambi vittima forse di quella sperequazione tra domanda (molta) e offerta (moltissima) che aveva già fatto scattare l’allarme nella categoria. «Eravamo ad un tasso di occupazione del 40% prima del Covid» aveva sottolineato Federalberghi.
Di qui un affanno fisiologico che la crisi del turismo nella fase 2 ha acuito inducendo molte strutture a non riaprire fino a tempi migliori, o mollare. Così è stato per il Ca’ del Galetto, così ora è per lo Scala, aperto nella metà degli anni ottanta riqualificando una bellissima villa storica prima suddivisa in abitazioni. Venti camere, una conduzione elegante pur nel volume più familiare che era stata da sempre la peculiarità dell’albergo che era sempre riuscito a tenere il posto tra alti e bassi del mercato e delle passate gestioni. Poi il Covid, che ha azzerato conti in cassa e prenotazioni.
Telefono staccato
Aveva chiuso a marzo, non ha più ripreso. E da qualche giorno è stato staccato perfino il centralino e il contatto diretto della Next hotel Srl. Inutile provare con mail o altro: nessuna risposta. E le prenotazioni? Apparentemente possibili fino all’ultimo momento quando il sistema elettronico rigetta la domanda.
le incognite della proprietà
«Siamo in fase di valutazione» dice Lisa Ingenito, comproprietaria dell’albergo con Pasqualino Mansi; entrambi notissimi ed apprezzati ristoratori cittadini. «La situazione è complicata, anche perché il mercato turistico oggi vive una grande difficoltà e c’è ancora l’incognita pendente di un blocco, difficile capire che fare della villa». Riaprirà con altra gestione? Non riaprirà fino a tempi migliori? Verrà messo in vendita? Sono tutte ipotesi plausibili, mai come in questo periodo infatti le attività alberghiere (chiuse e aperte) stanno affollando il mercato. Ascom, in tema di crisi, era stata lapidaria: «Un albergo su quattro chiuderà».
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