Hera si compra la Aliplast a rate

L’azienda di Istrana, leader nel riciclo della plastica, rilevata per 100 milioni pagabili in tre anni
Di Fabio Poloni

ISTRANA. La Aliplast di Istrana cambia proprietà. Herambiente, società del Gruppo Hera, leader in Italia nel trattamento e recupero di rifiuti, ha firmato un accordo vincolante con Aligroup per l’acquisizione di Aliplast, azienda con sede a Ospedaletto di Istrana, operante nel segmento della raccolta e riciclo di rifiuti plastici. È previsto che il 40% del capitale venga acquistato nel 2017, un ulteriore 40% entro marzo 2018 e il restante 20% entro giugno 2022.

Il valore d’impresa è stato fissato a circa 100 milioni di euro. Il prezzo prevede inoltre una componente aggiuntiva in favore di Aligroup sotto forma di earn-out al raggiungimento di risultati incrementali a livello di Mol (margine operativo lordo).

Per Aliplast, che lavora oltre ottantamila tonnellate di materie plastiche l’anno, sono previsti nel 2016 un fatturato di oltre 100 milioni di euro e un margine operativo lordo di oltre 15 milioni. Con questa operazione - informa una nota - complementare a quelle concluse nel 2015 con la toscana Waste Recycling e la trevigiana Geo Nova, Herambiente amplia il proprio portafoglio di clienti industriali. Fondata nel 1982 da Roberto Alibardi, Aliplast è stata la prima azienda in Italia a raggiungere la piena integrazione lungo tutto il ciclo di vita della plastica. I dipendenti sono oltre 300, attivi nei cinque stabilimenti italiani e nei tre all’estero (Spagna, Francia e Polonia).

In questa operazione, Hera è stata assistita da Grimaldi e Lazard, mentre Aligroup si avvalsa dei consulenti Special Affairs e Allen & Overy.

L’azienda trevigiana lavora per alcune delle più importanti realtà attive in Italia e all’estero: Ferrero, San Benedetto, Parmalat, Peroni, Saclà. Basta un esempio per capire la quantità di materiale plastico lavorato da Aliplast: quello trattato in un anno basterebbe per ricoprire la superficie di 36.800 campi da calcio. L’azienda è nata come impresa di servizi per la raccolta di materiale plastico e ha presto affiancato all’attività di raccolta la rigenerazione e successivamente la produzione di manufatti e imballaggi in plastica riciclata, riuscendo a distinguersi come partner per aziende sensibili ai temi dell’uso consapevole delle materie prime, della riduzione degli sprechi e del minimo impatto sull’ambiente.

Hera aggiorna così il piano industriale al 2020, puntando su un margine operativo lordo di 1,08 miliardi a fronte dei 905 milioni di pre-consuntivo nel 2016, con investimenti complessivi per 2,5 miliardi (+1%) e dividendo in crescita dell'11% a 0,1 euro nel 2019. Un piano che, come ha sottolineato il presidente Tomaso Tommasi di Vignano, fa della crescita esterna una dei punti chiave insieme all’incremento di efficienza della struttura produttiva. Un piano che ha convinto il mercato: brillante ieri la reazione del titolo a Piazza Affari, dove Hera ha guadagnato in chiusura il 3,24% a 2,32 euro.

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