Guerra di comitati sui nuovi orari

Montaner contro “Oderzo si muove”: «Poco rappresentativi»

ODERZO. Francesco Montagner, l’ex consigliere comunale che ha seguito la battaglia istituzionale per il miglioramento della tratta Treviso - Portogruaro, non ci sta. «Abbiamo capito che “Oderzo si muove” è di parte: è falso che la responsabilità dell’orario cadenzato sia da attribuire al Comune. Nel 2013, fu la giunta regionale a dare il via a questo orario, creando buchi enormi. La corse della tratta vennero ridotte da 18 a 14, senza tenere conto delle esigenze dei pendolari. Da quel momento, il Comune di Oderzo iniziò a lavorare con gli altri Comuni della tratta, con la Regione, con le Ferrovie e con tutti i comitati dei pendolari. Nonostante l’arresto di Chisso, avvenuto nel giorno in cui ci saremmo dovuti incontrare, ottenemmo 19 corse. Abbiamo lavorato a stretto contatto con i gruppi di pendolari di tutto il Veneto, ma “Oderzo si muove” si è fatta vedere pochissimo. Addirittura, quando nel 2014 ci diedero un tavolo tecnico nel capoluogo che arrivò agli attuali orari, mandarono in Regione un loro orario di 14 treni. A quel punto, Venezia ci rispose chiedendo nuovi orari condivisi, confermati solo il 17 gennaio 2015. L'unica rappresentanza riconosciuta è il “Comitato spontaneo pendolari” con più di 800 membri, con nome e cognome». A sollevare la polemica il rapporto di Legambiente sulle peggiori tratte ferroviarie d'Italia, su cui interviene anche l'assessore regionale ai trasporti Elisa De Berti. In un comunicato definisce quella classifica «non veritiera», e rivendica i venti collegamenti diretti fra Treviso e Portogruaro nei giorni feriali, e il buon servizio garantito la domenica da sei coppie di bus. I 170 milioni di investimenti in materiale rotabile, che serviranno ad acquistare 23 nuovi convogli ed a ristrutturarne 20, si accompagnano a un preciso impegno sulla puntualità: «Il 97,2% dei treni arrivano ora con meno di 5 minuti di ritardo».

Niccolò Budoia

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