Guaraldo, profondo rosso Si tenta con il concordato

La ditta di costruzioni per evitare il crac cede cantieri e affitta rami d’azienda La cassa integrazione per 40 dipendenti proseguirà fino a ottobre del 2013
Allegranzi Paese Ditta Guaraldo
Allegranzi Paese Ditta Guaraldo

PAESE. Crisi all'impresa edile Pio Guaraldo spa di Paese: si va verso il concordato preventivo per evitare il baratro del fallimento. La richiesta di ammissione alla procedura di concordato per la ditta con sede in via Castellana è stata presentata in tribunale nei giorni scorsi. Dopo che dall'estate la Pio Guaraldo era stata messa in liquidazione, con il concordato preventivo la storica azienda di edilizia, con cantieri in tutta Italia, gioca una delle ultime carte. Per cercare di stare a galla nel mare torbido della crisi, la Pio Guaraldo ha proceduto anche con l'affitto di un ramo d'azienda. Tre dei cantieri più importanti finora detenuti dall'impresa di Paese sono stati ceduti alla E.Ma.Pri.Ce. di Possagno. Si tratta di un lavoro in Friuli, un prestigioso intervento a Venezia, nella zona dei Tolentini, e la manutenzione degli uffici postali nelle province di Treviso e Belluno. «Alla E.Ma.Pri.Ce. sono stati ceduti anche nove dipendenti della Pio Guaraldo, tra tecnici, impiegati e operai», spiega Mauro Visentin della Fillea Cgil, che sta seguendo la vertenza dell'azienda edile di Paese assieme ai colleghi di Cisl e Uil, «nell'accordo, poi, si riporta che per eventuali nuove assunzioni nella ditta di Possagno si attinga anzitutto dai lavoratori della Guaraldo in cassa integrazione straordinaria, qualora tra loro vi siano le competenze ricercate». Un'altro affitto di un diverso ramo d'azienda della Pio Guaraldo era stato sancito qualche settimana fa relativamente a un cantiere in Sicilia. Con questa operazione, secondo i sindacati, i principali cantieri della Pio Guaraldo dovrebbero tutti essere stati ceduti ad altre ditte. E se da un lato con la richiesta di ammissione al concordato preventivo e dall'altro con l'affitto dei rami d'azienda, la ditta edile sta cercando di non affondare, resta aperta la questione dei dipendenti. Una quarantina i lavoratori che dal mese di ottobre sono in cassa integrazione straordinaria e che avanzerebbero alcune mensilità. Si tratta di tecnici, operai e impiegati sia della provincia di Treviso che delle zone limitrofe e non solo. La durata dell'ammortizzatore sociale è di dodici mesi e dunque scadrà a ottobre del 2013. La crisi aziendale che ha colpito la Pio Guaraldo è la stessa di un settore, quello dell'edilizia, che mai come ora sta soffrendo. È lo stesso sindacalista Visentin ad ammettere che, per la ditta di Paese, «non si tratta di mancanza di lavoro, anzi, quanto più di mancanza di liquidità non erogata dai clienti e dalle stazioni appaltanti». Negli anni la Pio Guaraldo ha realizzato tra l'altro il nuovo ospedale di Ragusa, l'aeroporto “Falcone-Borsellino” di Palermo, l'innesto tra le autostrade A4 e A27 a Mogliano, poi è finita nella telenovela giudiziaria per l'assegnazione dei lavori per il blocco operatorio dell'ospedale di Conegliano, che alla fine, dopo continui colpi di scena in tribunale, è stato realizzato dalla Carron spa. Già all'inizio del 2011 sulla Pio Guaraldo erano spirati i primi venti della crisi. Era stata avviata per alcuni dipendenti la cassa integrazione ordinaria. «Ma la situazione all’epoca non sembrava così grave», conclude il sindacalista della Fillea Cgil. Invece, con il passare dei mesi, lo stato di salute dell'impresa di Paese è andato via via peggiorando. A breve i sindacati incontreranno i dipendenti in cassa integrazione straordinaria: la speranza è che l'azienda possa trovare una soluzione anche per loro.

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