«Grigoletto non si tocca» Manildo blinda il suo vice

Vicesindaco Roberto Grigoletto nel mirino di parte della maggioranza, ma ancora una volta il sindaco Giovanni Manildo lo blinda («Non si tocca») smentendo, ancora una volta, il rischio di un rimpasto di giunta. Come pure è durata lo spazio di un pomeriggio, pur di fuoco, la voglia del capogruppo del Pd Giovanni Tonella di dimettersi perché, di fatto, finito in minoranza. La bufera è esplosa in consiglio per la mozione di Maristella Caldato che chiedeva alla giunta di impegnarsi ad aggiornare il regolamento a sostegno delle famiglie in difficoltà, mozione che Grigoletto non ha voluto però prendere in considerazione «perché sull’argomento stanno già lavorando gli uffici comunali». Ma il suo «niet» ha scatenato parte della maggioranza, che ha chiesto la testa del vicesindaco. Dietro c’è però anche una resa dei conti tutta interna al Pd, che vedrebbe il capogruppo Giovanni Tonella ai ferri corti con Grigoletto anche per ruggini legate alle ultime regionali, nelle quali Tonella non si è sentito per nulla sostenuto dagli esponenti del Pd in giunta. Ha quindi poco il sindaco Giovanni Manildo da definire l’incidente ai Trecento, due giorni dopo il consiglio, «una tempesta in un bicchiere d’acqua»: soprattutto il Partito democratico appare dilaniato, dentro e fuori palazzo dei Trecento, e il ritiro “spirituale” del partito, in programma per questa domenica a Fiera, sarà all’insegna della tensione... «Amministrare una città è un’altra cosa», insiste però Manildo in merito all’episodio avvenuto martedì ai Trecento, «Il consiglio comunale, in quanto istituzione democratica, merita ed esige che il confronto avvenga in maniera serena, nel rispetto dei ruoli e delle persone e su temi veri. Si è parlato del nulla: le azioni oggetto della mozione Caldato erano già previste nell’ambito dell’assessorato al sociale guidato da Grigoletto. Tutto il resto è stato appunto una tempesta in un bicchiere d’acqua».
A parte lo scambio di offese in consiglio e pure su Facebook, con Grigoletto a sfogarsi così: «Ho imparato a non fare lotta con i maiali. Ti sporchi tutto e, soprattutto, ai maiali piace», citazione di George Bernard Shaw a cui il capogruppo di Sel Said Chaibi - che in consiglio ha chiesto a muso duro le dimissioni di Grigoletto «perché non sa mai nulla di quello di cui si sta parlando» - ha replicato su Twitter «Oink oink», il verso del maiale. Per poi parlare, ieri su Facedbook, anche di «personaggetti» della politica anche locale, «come chi pensa che il Pride sia una “carnevalata”».
Ma per quanto riguarda Sel c’è chi dice che l’attacco a Grigoletto, non il primo ma il più violento, di martedì ai Trecento, sia solo l’innesco per una futura uscita del partito dalla coalizione che oggi sostiene Manildo per creare, in vista delle comunali del 2018, una realtà politica autonoma e più a sinistra. Di certo non più dialogante con il centrosinistra cattolico rappresentato da Grigoletto. E sempre ieri Chaibi ha rincarato la dose: «Grigoletto non è in grado di fare il vicesindaco, ma nemmeno l’assessore al sociale e alla sicurezza. Ma intanto fa costante campagna elettorale perché evidentemente vuole correre alle prossime politiche».
Luigi Calesso di Impegno Civile infine lancia la proposta: «Il sindaco Manildo a questo punto dovrebbe convocare tutti i capigruppo della coalizione»
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