Greenway, migliaia in bici ma l’accoglienza stenta

Da Treviso al Veneziano pochi punti di ristoro e idee che intercettino i turisti Va meglio il mercato delle escursioni sull’acqua con Travelsport e Houseboat
AGOSTINI AG.FOTOFILM SILEA PASSERELLE SUL SILE
AGOSTINI AG.FOTOFILM SILEA PASSERELLE SUL SILE

TREVISO. È sicuramente il percorso turistico tematico che negli ultimi anni ha registrato il maggior numero di presenze. Forse ancor più della via del prosecco, sicuramente più della via dei vini del Piave. Facile da raggiungere, ancor più semplice da percorrere, la Greenway del Sile però soffre ancora di una condizione “cittadina” che mal si coniuga con l’ondata di turisti – anche stranieri – che la sta percorrendo dalla sua inaugurazione seguendo il tracciato “dalle sorgenti del fiume alla Laguna” che è stato fin da subito il messaggio promozionale per il lancio della ciclopedonale del Sile.

La Greenway è realtà, dalle sorgenti del Sile a Venezia
Una delle tre cerimonie di inaugurazione della Greenway

A dimostrarlo non serve molto, basta una corsa in bicicletta fino ai confini della provincia e oltre. Usciti dall’abitato di Treviso, fino a Musestre, si incontrano tantissimi scorci naturali incontaminati, ma pochissime indicazioni di recettività turistica, dai B&b agli agriturismi, dai semplici bar ai luoghi dove riposare e gambe fatta eccezione per il centro abitato di Casier che per sua fortuna sorge proprio lungo il percorso della Greenway. Pregio? Difetto? Di certo una opportunità da sfruttare «che pochi stanno intercettando» come ha ammesso alcuni mesi fa proprio sulle pagine del nostro giornale il titolare dell’azienda che noleggia Houseboat e che ha quartier generale tra Casier e Casale sul Sile. «Qui arrivano turisti da tutte le parti del mondo, salgono in barca e partono. Ma lungo il Sile, trovassero posti e attracchi utili, si fermerebbero, ma si fa fatica». E lo dimostrano le barche che alle volte sostano davanti all’imbarcadero di Cendon per una birra, ormeggio sicuro dopo chilometri di anse selvagge.

Alcuni residenti, negli ultimi mesi, se ne sono resi conto, ed hanno iniziato a ricavare camere da affittare ai turisti all’interno delle abitazioni (quando non l’intera casa), ma sono ancora pochi come poche le idee imprenditoriali nate per sfruttare la Greenway anche semplicemente per offrire un gelato “da carretto”, o una bottiglietta d’acqua.

Su terra la Greenway non è ancora diventata una risorsa nonostante l’interesse ben visibile del mercato turistico. Per trovare chi ha “nasato” il business è meglio guardare in acqua. Se da un lato ha chiuso “Barchiamo”, il servizio di noleggio barchini elettrici che quest’anno non ha funzionato, dall’altro crescono le escursioni e i noleggi di canoe e kayak di Traver Sport che da anni si è affacciata sul Sile promuovendo prima escursioni e attività didattiche di scolaresche e gruppi privati, oggi anche per i turisti singoli affittando anche biciclette. Su Sile, da qualche tempo, si vedono navigare anche alcune imbarcazioni marchiate “Naviga Sile”, taxi acquei stile veneziano usate per escursioni giornaliere lungo l’asta del fiume. E c’è chi, nei dintorni, offre camere con prima colazione e all’occorrenza anche “uso canoa”.

 

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